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Zute dunje
Hai mai udito strofe dalle sevdalinke, le canzoni d'amore della Bosnia - gli chiese lei al lume delle ultime due candele rimaste accese sul tavolo.
Lui disse No, mi piacerebbe - e allora lei con voce struggente canto' parole che lui non riusci' a decifrare. Ma la storia di Zute dunje , delle gialle cotogne venute da Istanbul lo affondò d'amore e malinconia e lacrime grigie di Danubio e addio.
L'austriaco fisso' lo sguardo su quegli occhi di bosniaca musulmana, grandi noccioli di ciliegia nera e profilo di regina egizia, le domando' Vuoi concedermi un ballo e lei rispose Perche' no .
Così sotto il velo bianco di Sarajevo sposa, i chicci di riso freschi e lucenti fiocchi di neve, i due si persero nella piazza vuota e buia coi muri sfregiati di proiettili ; cristallizzati dal vento dei Balcani all'ombra dell'abito a lutto di Masa, ballarono il valzer che lui sussurrava fischiando.
Hai mai sentito parlare di una donna che ha avuto il numero diciotto quattro cinque zero nove tatuato sulla pelle, che forse se ne ando' prima che lui potesse tornare.
Hai mai ascoltato la musica che parla di due innamorati che non poterono sposarsi e la bella Fatma si ammalo', gli chiese di correre ad Istanbul e portarle cotogne che l'avrebbero salvata ma quando lui torno' Fatma gia' se ne era andata, " aman aman " dice il ritornello come l'urlo dei popoli cacciati dalle antiche terre.
Paolo Rumiz ci racconta di una canzone e di una donna che incontro' laggiù chissà chi e chissà dove, un viaggio a Istanbul e nella notte di pioggia l'infausto venditore di cotogne che fu anche per lui messaggero di tragedia.
Da un canto e da un racconto trasmesso di voce in voce nasce questo libro dalla riga corta, una ballata da leggere a voce alta che narra della bella, appassionata bosniaca e dei suoi amori, che canta di Sarajevo Gerusalemme d'Europa dove convivevano in pace tradizioni diverse, prima che lo stupro della guerra la costrinse a terra umiliata e sanguinante.
Di forma inconsueta ma apprezzabile, piacevole sperimentare le righe poetiche che emozionano e scorrono veloci e liquide avvolgendo in pagine di grandi passioni, luoghi e usanze, cibi e profumi tra Vienna, Istanbul e la Penisola Balcanica.
Buona lettura.
https://m.youtube.com/watch?v=6dyBCJGIsCw
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Commenti
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Anche a me titolo e copertina avevano ammaliato, ho deciso di rischiare. Effettivamente la ballatta non e' la mia espressione preferita, ma uno su mille si puo' sperimentare. Alla fine son contenta di averlo scelto.
Credo sia bellissimo l'audiolibro letto da Rumiz, ha una voce molto calda. Se vai su youtube trovi una intervista su questo romanzo.
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