Dettagli Recensione
Devi avere paura degli uomini, non dei mostri
"Io non ho paura" di Niccolò Ammaniti è stato il primo "vero" romanzo che ricordo di aver letto.
In seconda media, la mia cara professoressa di italiano invitò tutta la classe ad un taglio con le letture targate "Il Battello a Vapore" tipiche degli anni delle scuole elementari, per favorire un approccio più adulto alla letteratura. Contemporaneamente iniziammo una sorta di cineforum, di cui ho ricordi vividi e teneri. Leggevamo libri, guardavamo un film alla settimana durante le lezioni pomeridiane, cui seguivano dibattiti in classe e recensioni scritte.
All'epoca il romanzo di Ammaniti, complice la versione cinematografica di un grande regista come Gabriele Salvatores, era un titolo molto conosciuto ed è per questo che in quegli anni la professoressa di italiano ci fece leggere il libro e successivamente vedere il film.
La storia è ambientata nel 1978 ad Acqua Traverse, un piccolo paese del Sud Italia.
Michele Amitrano, nove anni, trascorre una tranquilla e spensierata estate con i suoi amici e la sorella. I campi di grano, le corse in bicicletta, le prove di coraggio, gli scherzi ai vicini. Fino a quando un giorno Michele, obbligato a scontare una delle tante penitenze tipiche dei giochi dei bambini, entra in una casa abbandonata e scopre un buco nel terreno.
La curiosità lo spinge ad affacciarsi per vedere cosa si nasconda nella fossa.
Lo attende un'immagine che cambierà il corso di quell'estate e della sua infanzia. Un lenzuolo sporco, dal quale spunta un piccolo piede.
Personalmente considero questo romanzo di Ammaniti un piccolo gioiello letterario. L’autore romano racconta con efficacia la storia di un bambino che scopre per la prima volta non soltanto l'esistenza del male ma soprattutto la sua vicinanza.
E riesce a farlo immergendosi nella mente di Michele. Un bambino che affronta una vicenda più grande di lui. Impaurito e allo stesso tempo curioso. Le stesse sensazioni che prova quando di notte legge, nascosto sotto al lenzuolo, storie di mostri e fantasmi. E contemporaneamente si innesca nel lettore un meccanismo di difesa nei confronti del protagonista. Vorremmo proteggerlo, evitandogli di sperimentare la perdita dell’innocenza.
È un romanzo crudo e adulto nelle tematiche affrontate. Ma il tutto, filtrato dal punto di vista di Michele, assomiglia a tratti ad una fiaba. Una di quelle tante fiabe che, lette da bambino in versione edulcorata, narrano di fate e personaggi positivi volti ad un sottinteso intento formativo e didascalico. Ma che, se analizzate nella loro versione ottocentesca ed originaria, contengono spesso un lato oscuro, macabro e violento.
"Piantala con questi mostri, Michele. I mostri non esistono. I fantasmi, i lupi mannari, le streghe sono fesserie inventate per mettere paura ai creduloni come te. Devi avere paura degli uomini, non dei mostri".
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
Un percorso coraggioso tra consapevolezza e disubbidienza all' ingiustizia.
Consiglio a tutti anche la visione del film, altrettanto bello e coinvolgente, e con una splendida colonna sonora.
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |