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Tre vite tante storie
Può la vita di tre settantenni cadenzata da ritmi oramai consolidati, divenire materia prima per costruire un romanzo che sotto l'etichetta di “noir” cela un infinità di spunti narrativi?
Ebbene Marilù Oliva riesce nell'intento, plasmando una storia pittoresca e commovente che contiene tanti tasselli al suo interno.
Il lettore si renderà presto consapevole di trovarsi tra le mani un romanzo sfaccettato che tocca più sponde del mare della vita, dal disagio sociale alla gestione faticosa della cosiddetta “terza età”, dai rapporti di amicizia che talvolta risultano di maggior solidità rispetto a quelli familiari alla follia improvvisa e devastante.
Il romanzo della Oliva pullula di personaggi perfettamente compiuti, nei volti, nei gesti, nelle parole; sono uomini e donne reali, i vicini della porta accanto, i conoscenti che incontriamo in cortile, i nonni che vediamo accompagnare i nipotini al parco.
Eppoi irrompe l'imprevisto, lo sforamento dalla routine che mette a nudo altre facce.
A cavallo tra realismo e creazione fantasiosa, l'idea narrativa dell'autrice propone uno spaccato d'effetto e di forte intensità, percorrendo la linea solitissima che delimita possibile ed impossibile, tracciando una strada di mezzo che deve far riflettere.
La lettura è godibile grazie alla carica travolgente dei personaggi, dipinti con pennellate di normalità, di grottesco, di tenerezza e grazie alla scrittura brillante della Oliva che amalgama qualche spunto di gergo locale, nella fattispecie quello emiliano, all'uso di metafore e dialoghi rapidi.
Tra sorrisi, lacrime e incredulità, è una storia da leggere tutta d'un fiato, fermandosi solamente all'ultima riga non per giudicare ma per pensare.
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Commenti
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anzitutto un grazie a Gracy , la cui recensione di questo titolo mi ha stimolato alla lettura!
Come ben afferma Alessandro, trovo sia un romanzo che ribalta gli stereotipi di un genere.
Personalmente non sono cultrice del genere prettamente noir, ma se incontro autori che utilizzano lo spunto del noir per arrivare ad altro, allora mi sento più a mio agio nella lettura.
L'esperienza con questo romanzo della Oliva mi ha trasmesso tanto e sorpreso, cosi come tempo fa la lettura di Mal'aria di Baldini o La cena di Koch.
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