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Il bacio del pane
 
Il bacio del pane 2015-01-26 19:54:23 Belmi
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5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
5.0
Belmi Opinione inserita da Belmi    26 Gennaio, 2015
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Sono i luoghi che ti cercano e ti trovano

Carmine Abate vive in Trentino ma è calabrese al 100%.

"Il bacio del pane" è ambientato appunto in Calabria, a Spillace uno di quei paesini che definirei quasi "fantasma", nel senso che d'estate sono vivi e rumorosi (tutte le persone che sono emigrate al nord, ma che al sud hanno ancora i parenti, nel periodo estivo tornano alle proprie origini per riunire la famiglia) e per il resto dell'anno sono un pò spenti, rimangono solo i locali che sono sempre meno e vivono nel ricordo dell'estate passata e nell'attesa della prossima.

I protagonisti di questo romanzo sono due giovani, Francesco (di Spillace al 100%) e Marta (compaesana che vive a Firenze e torna per le vacanze). Fra i primi innamoramenti ed incomprensioni, i due si avvicinano di più quando entrambi devono mantenere il medesimo segreto.

Il segreto ha un nome e si chiama Lorenzo. Vive in un rudere, nascosto, braccato.

Marta subito più espansiva, Francesco più diffidente, ma basta che Lorenzo baci il pane che tutto cambia e al giovane torna in mente il nonno (una madeleine nostrana..), un uomo che gli ha insegnato molto.

Pur vivendo in Toscana, ho radici nel sud e la tradizione vuole che non si butti via mai il pane, neanche se sporco o ammuffito:

"Il pane non si butta così, come una pietra senza valore. Il pane è vita, ci vuole troppa fatica per farlo. Diede un bacio sul lato pulito della fetta e andò a posarla sotto il fico, dove beccheggiavano affamati tre o quattro uccelli. Poi concluse: il pane va rispettato."

Un romanzo breve, che inizia con un pò di lentezza ma basta poco per rimanerne coinvolti.
Abate ci racconta una realtà non così scontata, ricca di tradizioni, di rituali (bellissima la preparazione del pane) e di famiglia.

Per concludere vi lascio una frase di Francesco che forse rappresenta con poche parole il romanzo:

"Ora so che l'esperienza di quei giorni d'estate mi aveva maturato all'improvviso, come succede ai fichi che la sera sono acerbi e al mattino diventano maturi al punto giusto".

Lo consiglio.

Buona lettura!

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Commenti

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Di Abate ho letto e recensito "La festa del ritorno", mi piace molto il suo stile semplice, profondo, a tratti nostalgico. Questo romanzo da te commentato mi pare abbia tutte le caratteristiche di cui sopra. Me lo procurero', grazie Federica :-)
In risposta ad un precedente commento
Belmi
27 Gennaio, 2015
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Prego Alessandro! E' piacevole leggere quello che scrive, Abate è molto bravo e si vede che ama la sua terra.
siti
27 Gennaio, 2015
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Bel commento
In risposta ad un precedente commento
Belmi
27 Gennaio, 2015
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie Laura.
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