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Il monastero delle consolatrici
 
Il monastero delle consolatrici 2015-01-14 18:11:42 ant
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
ant Opinione inserita da ant    14 Gennaio, 2015
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Tantà umanità...sulla via Emilia

Prima di recensire un doveroso ricordo da parte mia ad una "fluida penna e ad un artista dello scrivere" come Pederiali, che avrebbe potuto regalarci ancora, a mio avviso, tanti altri splendidi racconti, ma circostanze tragiche l'hanno portato via(ricordo che purtroppo Pederiali fu investito a Milano nel gennaio 2013...sulle strisce pedonali, e mancò nel marzo di quell'anno)
Questo testo è un resoconto poetico e fantasioso di quelli che son stati i temi dominanti nella produzione letteraria di Pederiali: l'amore per la sua adorata Emilia, la descrizione dell'universo femminile , la passione per gli animali, per le leggende e per gli aneddoti di tutti i tipi(culinari, storici, paesaggistici etc) della terra emiliana. In questo testo c'è un condensato un po' di tutto questo, la storia si sviluppa in modo singolare, infatti la protagonista Nora insieme a suo figlio Dimes, accudendo una donna di vita picchiata selvaggiamente dal suo protettore, decide di riadattare un vecchio convento in un luogo in cui avventori romantici e persone sfiduciate o depresse possano trovare conforto e consolazione, attenzione non materiale, bensì spirituale e psicologica (tipo un agriturismo del film "Mater Natura).
Si alternano le descrizioni particolareggiate di personaggi molto stravaganti come Agostina, ottantenne di Ferrara dal passato ricco e particolare, o Silvano filantropo e innamorato da sempre di Nora, o Irina la rumena e Bianca la nigeriana entrambe strappate dalla strada, o di Osvaldo il prete modenese convinto della bontà d'animo superiore dei cani rispetto agli umani. Piacevole lettura con spunti di umanità notevoli , infarciti di passaggi poetici, infatti le "consolatrici" intrattengono camionisti di passaggio sulla via Emilia con tagliatelle e poesie degli autori più disparati: Keats, Neruda, Guerra, Caproni etc.
Concludo la recensione riportando il resoconto del luogo delle consolatrici fatto da Don Osvaldo al proprio vescovo, curioso di capire in che "casino" si fosse ficcato il sacerdote:
"""Monsignore, la casa delle Consolatrici funziona più o meno come una trattoria, di quelle frequentate dai camionisti, che sono i naviganti della nostra pianura che somiglia tanto a un mare. Marinai spesso lontanissimi da casa , bisognosi di affetto, di compagnia. Le mie care amiche danno loro da mangiare e da bere. In verità con scarsa fantasia gastronomica perché cucinano quasi soltanto delle tagliatelle al ragù...; oltre alle tagliatelle , i marinai-camionisti vengono intrattenuti nei salottini dalle ragazze che regalano la loro presenza, il loro essere femmine e anche piuttosto belle, e leggono delle poesie d'amore"""
Bello, io sono legato a Pederiali soprattutto per due libri: "Il sogno del maratoneta"(la storia del maratoneta Dorando Petri) e "La vergine napoletana" (la storia di un'ipotetica amante di Corradino di Svevia, siamo nel 1200)

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