Dettagli Recensione
Angelo guida
Doppia penna per un libro a doppia voce. Costruzione stilistica piacevole, che crea un dialogo surreale e che è comunque una buona lettura. Disseminato di pillole di saggezza, dispensate niente meno che da un angelo custode, che aiuta la protagonista Giò, anima in sonno che non vuole sapere di svegliarsi alla vita, che si viene al mondo per evolvere e che non bisogna aver paura delle salite, che sono solo trampolini. Giò è in un momento di crisi, di stallo, ha un’antenna che capta dal mondo amore e dolore e, per non sentire dolore, avrebbe voglia di staccarla, ma l’angelo la aiuta ad accogliere anche il male ed a superarlo. Non è facile. Ci vuole proprio un angelo per riuscire a restituirle fiducia in se stessa, perché la verità è che nessuno da fuori può riempire il vuoto che si ha dentro. Gli scambi di battute sono interessanti. La saggezza dell’angelo è indiscutibile, così come lo smarrimento di Giò. La lettura è veloce, leggera. Il finale però, troppo stucchevole, ha un po’ rovinato quello che poteva essere non un capolavoro, ma un libro ancora più particolare.
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