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Le sultane
Godi fanciullo cotesta età fiorita… perché ad invecchiar non ti accorgerai molto facilmente, finché non saranno gli altri a dirtelo.
Le sultane di Marilù Oliva sono tre ultrasettantenni che si ritrovano a fare i conti con l’età che avanza solo dopo aver vissuto una vita travagliata, modesta e fatta di sottrazioni. Sono tre amiche sincere, quasi dipendenti l’una dall’altra, ciascuna a modo suo contribuisce a rendere più completa la vita delle altre, accomunate dall’ombra della solitudine e dell’indifferenza. Quasi in simbiosi invecchiano e si custodiscono nel loro bel condominio tra una giocata a carte, uno scambio di verdure fresche dell’orto, una torta sapientemente sfornata o davanti un pacchetto di sigarette a consumar biscotti raffermi. Fanno molto tenerezza quando Marilù Oliva ce le presenta nella loro intimità;
Wilma: colpita profondamente da un lutto importante;
Mafalda: la più trascurata e la più avara alle prese con l’accudimento totale del marito allettato colpito da Alzheimer;
Nunzia: la più bacchettona e quasi ingenua…quasi, visto che riuscirà a rompere tutti i suoi tabù.
“La vecchiaia non te l'ha insegnato, che la vita è fatta di tentativi?”
Una vita piatta e quasi ai margini in netto contrasto con i diversamente “vecchi” quelle delle tre sultane, che un bel giorno dopo un litigio con la giovane e procace inquilina Carmela si trasforma in un incubo inquietante di vaste proporzioni. Ma la bellezza di questo noir sono le diverse chiavi di lettura, perché la sapiente scrittura di Marilù Oliva non si sottrae a nessuna considerazione di sorta, dietro ad ogni amarezza e approfondita rivelazione di ciascuno di loro non emerge solo la dura condizione degli anziani, ma un corollario di disarmanti situazioni grottesche che diverte e ammalia nel suo insieme. Ti accorgi che tra le mani non hai il vecchio finto-rimbambito Tommaso Perez di Lorenzo Li Calzi ( Che cosa ti aspetti da me?) piuttosto ti trovi ad assaporare o meglio a giocare assieme a tre attempate a “Cadavere squisito”, perchè ignori fino alla fine dove tutte e tre andranno a parare.
Una miscellanea di sentimenti veri e di situazioni inevitabili e imbarazzanti che le tre sultane, un pò per per caso e un pò per espressa volontà si ritrovano a dover affrontare, ma soprattutto spacca quando assaporano il gusto amaro di quella rivincita che presenta loro un conto molto alto da pagare.
Ma avevano altre scelte? Tanto ormai erano vecchie e i vecchi sono come i bambini, innocenti, ingenui, ripetitivi e capaci di fantasticare di insaziabili orizzonti e come dice Luca Crovi “L’età migliora il talento per l’omicidio.”
“- Secondo te possiamo desiderare tutto quello che vogliamo?
-Ci mancherebbe. Da quando è peccato sognare?”
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Commenti
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Mi piacciono i libri che parlano di senilità, in tutte le sfumature. Ottima segnalazione e bel commento.
Bellissimo commento, Gracy.
Interessante.
Ciao
@Mario
mi fai morire!! Quella frase me la sono cucita per me col vantaggio di sapere che avrei avuto altri estimatori diversamente giovani che avrebbero apprezzato :D
@Lucia
desperate houswives al fulmicotone!!
Grazie
ammetto di non conoscere l'autrice, si tratta di un esordio o ha già scritto altro?
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