Dettagli Recensione
Guido e Costantino
Un amore senza fine tra due ragazzi, Guido e Costantino, che stravolge tutti i cliché dei libri romantici a cui siamo generalmente abituati. I due protagonisti abitano nello stesso palazzo,a Roma negli anni 70, in condizioni sociali inizialmente non paritarie, Guido figlio di medio-borghesi, Costantino figlio del portiere vive nel semi-interrato. La storia si sviluppa all'inizio con attrazioni e repulsioni continue tra i due ragazzi, poi complice una gita nell'ultimo anno di liceo, i due si legano e anche se fondamentalmente la frequentazione sarà scarsa, mentalmente e con l'animo non si lasceranno mai più. La forza del romanzo sta proprio, a mio avviso, nel ricordo continuo di uno nei confronti dell'altro dei due protagonisti; le vite di entrambi si divideranno, Guido andrà a vivere a Londra e si sposerà con una orientale, Costantino resta in Italia e andrà avanti soprattutto in funzione dell'accudienza dell'ultimo suo figlio che ha dei problemi. Nonostante la distanza e tutte le vicissitudini che i protagonisti vivranno, il loro legame sarà profondissimo.
La distanza e i legami forti come dicevo sono il leit motiv di questo libro, estrapolo un passaggio che mi ha molto colpito e riguarda l'osservare , da parte di Guido, le domestiche africane del suo palazzo
...""imparai che l'asse da stiro è il regno magico di queste vite, il calore unito all'iterazione del gesto consente loro astensioni totali dal reale, riagganciano il destino interrotto,una palafitta, un lurido mercato di semi e capre. A volte mi mostravano le fotografie dei loro figli, io guardavo quei musi messi in posa, incalliti di povertà""...
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