Dettagli Recensione
Crescere
A metà strada tra corrispondenza e diario personale, il romanzo presenta una giovane donna in piena crisi esistenziale anche a causa del fallimento del suo matrimonio. Ai suoi dubbi, alle sue incertezze, alla sua immaturità risponde, in via epistolare, un intermediario fra l'al di qua e l'al di là: un angelo. Egli, a sua volta, in un classico espediente circolare, è il ponte tra l'essere e l'essere stato, il sapere e l'intuire, l'esperienza e l'incertezza, la dimensione ultraterrena e la più bieca realtà.
La donna è Gioconda-Chiara Gamberale, l'angelo è Filemone- Massimo Gramellini, novella rivisitazione dell'amato da Bauci.
La trama è essenziale, la riflessione esasperante quanto un percorso di analisi, necessario ma doloroso.
Il limite è il riconoscimento inevitabile, nell'angelo, del Gramellini stile passaggio televisivo, breve ed aneddotico: uno stile troppo personale (al di là dell'apprezzamento più o meno positivo che gli si possa rivolgere), prevedibile e fedele, troppo, a se stesso.
Una lettura a sprazzi alleggerita dalla penna femminile alla quale si può riconoscere la capacità di delineare un tipo psicologico interessante ma nulla più.
Una tematica angelica in uno sfondo di redenzione universale che consiglierei solo come lettura rasserenante per chi attraversa momenti di vera difficoltà. Vi si riconosce tanto buon senso, molto pratico seppur venato di misticismo, un compendio di buoni sentimenti, una storia lieve lieve.
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