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Avrò cura di te
 
Avrò cura di te 2015-01-08 15:00:34 siti
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
siti Opinione inserita da siti    08 Gennaio, 2015
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Crescere

A metà strada tra corrispondenza e diario personale, il romanzo presenta una giovane donna in piena crisi esistenziale anche a causa del fallimento del suo matrimonio. Ai suoi dubbi, alle sue incertezze, alla sua immaturità risponde, in via epistolare, un intermediario fra l'al di qua e l'al di là: un angelo. Egli, a sua volta, in un classico espediente circolare, è il ponte tra l'essere e l'essere stato, il sapere e l'intuire, l'esperienza e l'incertezza, la dimensione ultraterrena e la più bieca realtà.
La donna è Gioconda-Chiara Gamberale, l'angelo è Filemone- Massimo Gramellini, novella rivisitazione dell'amato da Bauci.
La trama è essenziale, la riflessione esasperante quanto un percorso di analisi, necessario ma doloroso.
Il limite è il riconoscimento inevitabile, nell'angelo, del Gramellini stile passaggio televisivo, breve ed aneddotico: uno stile troppo personale (al di là dell'apprezzamento più o meno positivo che gli si possa rivolgere), prevedibile e fedele, troppo, a se stesso.
Una lettura a sprazzi alleggerita dalla penna femminile alla quale si può riconoscere la capacità di delineare un tipo psicologico interessante ma nulla più.
Una tematica angelica in uno sfondo di redenzione universale che consiglierei solo come lettura rasserenante per chi attraversa momenti di vera difficoltà. Vi si riconosce tanto buon senso, molto pratico seppur venato di misticismo, un compendio di buoni sentimenti, una storia lieve lieve.

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Commenti

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Che bella penna la tua. Non ho letto il libro perche' dopo avere conosciuto la Gamberale in un paio di lavori ora la evito. A me non piace.
In risposta ad un precedente commento
siti
09 Gennaio, 2015
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Grazie C.U.B., primo testo che leggo di Gamberale, pensavo meglio, secondo di Gramellini, avevo letto "Fai bei sogni": trattandosi della sua storia vera l'ho trovato sicuramente più edificante di questo.
Me l'hanno regalato per Natale. Non ho avuto il coraggio di dire agli amici che non ho alcuna intenzione di leggerlo: mi sono limitato a un largo (e falso) sorriso ad occhi bassi...
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