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La zona cieca
La zona cieca, fa riferimento a uno schema inventato da due psicologi, Joseph Luft e Harry Ingham, chiamato la finestra di Johary. Serve a dividere il campo, che separa due o più persone, in zone di competenza: quello che io so di me, quello che io non so, quello che gli altri sanno di me e quello che non sanno. Incrociando ascisse e ordinate, si ottengono diverse composizioni. Una di queste, che comprende ciò che gli altri sanno di te ma tu ignori, si chiama appunto la zona cieca.
Protagonista del romanzo è Lidia, conduttrice radiofonica che si innamora di Lorenzo. Uno scrittore, dal talento innegabile, affetto da una sindrome di Peter Pan che lo porta a rifiutare relazioni stabili, a cercare ogni notte una donna diversa con cui stare e con cui tradire Lidia.
E lei, Lidia, ricoverata più volte in cliniche psichiatriche, sceglie nonostante tutto di stargli accanto, di aiutarlo così come le riesce, anche a costo di pianti, sofferenze, litigi e silenzi.
Tra rotture clamorose e commoventi riconciliazioni, la storia procede. Lorenzo e Lidia adottano un cane che battezzano con il nome di un farmaco antidepressivo e vanno a vivere insieme.
I personaggi sono discretamente inverosimili: Lidia, è votata al martirio per amore e Lorenzo, è l’eterno bambino che in realtà è romantico, ma non può darlo a vedere (per qual motivo, non si capisce).
La trama non è particolarmente originale, infarcita di parolacce anche quando non servirebbe.
Buona lettura:)
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