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Gli ordini sono ordini?
Due racconti in uno solo, due storie che si intrecciano e si toccano. La rappresentazione del Male dell’olocausto e due diverse retrospettive, con dolori e traumi differenti che hanno afflitto l’umanità. Uno scrittore che deve tradurre un libro di Israel Yehoshua Singer dalla lingua yiddish all'italiano, un vecchio uomo criminale di guerra nazista e sua figlia, questi i personaggi di questo racconto intenso. Lo scrittore alla scoperta di quello che è stato l’olocausto è seduto in un locanda del Tirolo e incrocia lo sguardo della ragazza e di suo padre.
Una storia sui disastri della guerra e dell’olocausto, delle convinzioni incredibili che hanno portato morte, dolore e disperazione anche a distanza di anni. Due punti di vista sulla storia: il torto è aver obbedito ad ordini assurdi e inumani? oppure il torto è avere perso ed avere l’ossessione di essere braccato?
La paura che rimane per anni, per una vita intera, che forse non è più vita, o forse non lo è mai stata.
Un’altra perla di De Luca con un intreccio interessante e l’intensità dei sentimenti, delle sensazioni, delle paure. Bello il modo di rappresentare la dualità di sentimenti della ragazza, in bilico tra l’amore per un padre e il dissenso per quello che ha fatto, la condanna di una vita ad aver accettato ed eseguito ordini folli e la compassione per un uomo solo e pieno di fobie insostenibili.
Quello che l’olocausto ha portato è disperazione ovunque, la bellezza di questo racconto sta a mio avviso nel metter in evidenza tutta questa ingiusta ed inumana sofferenza, evidenziando anche i traumi inflitti ai carnefici che spesso non hanno neanche compreso la bestialità delle loro azioni.