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Vita
 
Vita 2014-12-19 17:37:21 Maria Scapin
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Opinione inserita da Maria Scapin    19 Dicembre, 2014

un romanzo da leggere assolutamente

mi riesce impossibile non apprezzare questo romanzo perché non racconta solo la vita del nonno e del padre dell’autrice, ma si tratta di una vera e propria testimonianza della nostra storia passata, in cui tutti possiamo rispecchiarci.
È incredibile come una volta gli italiani fossero considerati indistintamente degli assassini, dei nullafacenti, dei buoni a nulla, dei falliti.
Eppure l’America li accoglieva e dava loro la possibilità di riacquistare un po’ di dignità.
È facile giudicare la crudeltà con cui questi emigrati furono abbandonati alla fame e trattati come degli animali in un porcile, spesso derisi dai propri compatrioti che in qualche modo erano riusciti ad abitare nei quartieri vicini al Central Park o in quelli popolati dai primi moderni grattacieli.
Ma vogliamo parlare del “buon padre di famiglia” italiano che convinceva il figlio ad abbandonare la propria terra per cercare di far fortuna all’estero e per inviare al genitore i soldi con cui poterlo mantenere? Per lo più con soli 12 dollari cuciti nelle mutande?
È un romanzo che fa nascere un miscuglio di sentimenti, molto spesso contradditori, perché laddove la descrizione del quartiere degradato di Little Italy stimola dispiacere e compassione per i poveri che vi risiedevano, poi nel capitolo successivo, un’assistente sociale americana, piena di umiltà e benevolenza, bussa alla porta di una misera pensione e viene rifiutata in maniera diffidente, nonostante cercasse solo di dare il suo contributo nel miglioramento delle loro condizioni sociali.
Io penso che la scrittrice, descrivendo uno dei periodi più bui della storia italiana, volesse lasciarci un messaggio importante: anche nella situazione più miserevole, c’è sempre la possibilità di scegliere ciò che è giusto, di scegliere il bene.
Melania Mazzucco ha intitolato Vita il suo romanzo perché forse tutte le vicende girano attorno a questa ragazza sorprendente e piena di Vita, appunto.
Ma secondo me, il vero protagonista è Diamante, un ragazzo tenace che preferisce tenersi stretto i propri valori piuttosto di seguire l’esempio dell’amico Rocco.
Per un periodo si fa trasportare anche lui dal desiderio di ricchezza, offertogli dalla Mano Nera attraverso azioni violente e pericolose, ma poi sceglie di costruire il suo futuro facendo uso solo delle sue capacità, senza dover rubare o uccidere, ma diventando qualcuno che potesse essere stimato e non inseguito continuamente dalla polizia.
Anche quando appare scontato giustificare la scelta del male perché costretti da determinate circostanze, io penso che un uomo potrà finalmente sentirsi libero quando sceglierà la cosa giusta da fare, indipendentemente dalla difficile situazione in cui si trova.
E Diamante ce lo ha dimostrato: preferì la libertà alla ricchezza.

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