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Poesia senza versi
Un poesia senza versi. Lo stile di de Luca in questo libro è a mio parere favoloso, la scelta dei singoli termini e della composizione del testo è quanto di più simile ad un componimento musicale, armonioso, equilibrato, dolce. La storia narrata è una sorta di lettera aperta alla madre che fa trasparire episodio significativi della giovinezza dell'autore. Bella la scelta di usare la fotografia a supporto della storia.
Meravigliosa l'idea di sovrapporre l'età della madre a quella dell'autore da ragazzo, fino ad arrivare al punto che l'autore ha più anni della madre in fotografia. Quasi a voler stabilire, tramite la fotografia, un dialogo fra madre e figlio, che diversamente non potrebbe più esistere. Un tentativo di dimostrare alla mamma cosa è diventato il figlio.
Il testo è a tratti per me evocativo, nonostante la differenza di anni che c'è tra me (il lettore) e de Luca, è stato capace di far riaffiorare in me svariati ricordi della mia infanzia, risvegliando in parte le sensazioni, o almeno il ricordo di esse, nel viverle.
Un testo da non perdere, si può leggere tutto d'un fiato, ma attenzione a pensare che sia semplice e banale, richiede, a mio avviso, una buona dose di partecipazione e attenzione.
Un grande libri di uno dei migliori scrittori italiani contemporanei.