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Alla ricerca di chi siamo davvero
Alma e Maio sono due fratelli inseparabili, vivono praticamente in simbiosi.
In una noiosa giornata, Alma (diciassettenne) propone a Maio di provare l'eroina. Una bravata, lo facciamo una sola volta e poi basta. E così sarà per lei, mentre Maio percorrerà una strada differente, cadendo vittima della tossicodipendenza. Da qui una famiglia che si spezza, Maio che sparisce nel nulla e le conseguenze drammatiche che seguono ad una vicenda tanto umana.
Dopo tanti anni Antonia, la figlia di Alma, torna nei luoghi dove tutto è avvenuto in cerca di risposte.
Daria Bignardi concepisce una storia avvincente, ben congegnata, che tocca le corde vive delle paure di ognuno di noi. Non indugia, come temevo, sulla dipendenza dall'eroina, quanto sulle motivazioni che hanno mosso le scelte dei personaggi.
E' qui, a mio avviso, l'aspetto più riuscito di quest'opera, la capacità di portare il lettore a comprendere i percorsi di vita dei personaggi, per quanto possano essere tortuosi e dolenti.
Ho amato molto le scene che raccontano di incontri tra i protagonisti della vicenda che più che porsi mille domande preferiscono restare in silenzio, dando valore ad uno sguardo, ad un'attesa, al silenzio stesso.
E' stato veramente molto bello accompagnare Antonia in questo suo viaggio (con sorpresa finale, peraltro) alla scoperta dei segreti della sua famiglia, delle verità taciute, dei dolori e dei rancori accumulati. Quei dolori che possono diventare dei macigni che impediscono di vivere.
E' un libro, questo, terminato il quale non si ha la sensazione di aver completato un percorso, non si vive un senso di appagamento in quanto i dubbi etici e morali delle scelte operate dai protagonisti continuano ad accompagnare il lettore per tanto tempo, ed ancora oggi, personalmente, continuo a dirmi che io avrei fatto diversamente rispetto a loro.
Ed onestamente ho sempre pensato che un libro che mi spinga tanto a riflettere non può che essere un libro riuscito.
Unico appunto allo stile di scrittura della Bignardi: la prosa è sincopata, fatta di frasi brevi, succinte, con pochi fronzoli, che in alcuni momenti crea una sensazione di freddezza e distacco dalla narrazione, ma il giudizio complessivo su questo libro rimane ampiamente positivo.
Perché poi, in fondo, l'amore bisogna meritarselo.
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Commenti
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Grazie di cuore!
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Complimenti Marco, sei riuscito a trasmettere tanto...davvero.
Pia