Dettagli Recensione
Siamo sicuri succeda solo a Natale?
Con questo terzo libro di Corona nella mia libreria, mi consacro completamente a questo scrittore italiano, forse l’unico autore che è stato in grado di appassionarmi veramente, nonostante le sue “bizzarrie” narrative.
Mi dispiace “rompere le uova nel paniere” a tutti coloro che giudicano questo piccolissimo tomo come un flop dell’autore. Personalmente questo raccontino non ha nulla da invidiare alle altre storie di Corona. A chi non è piaciuta, consiglio di andarsi a leggere le primissime pagine, quelle scritte in col carattere in italico. Dove si trova un autore che mette nero su bianco il contenuto del proprio libro? Non ci fa nemmeno fare la “fatica” di ragionare sul significato di ciò che andremo a leggere… Più facile di così non riesco ad immaginare nulla, è di una semplicità addirittura disarmante a momenti. Che storia doveva inventarsi, così articolata od aulica, per parlare di un argomento così quotidiano e ben palpabile? È talmente evidente che anche scrivere una recensione diventa un mero accessorio, quasi un’azione vana.
L’espediente della storiella natalizia sulla falsità del perbenismo di questa festività può sembrare leziosa e già letta. Ma la novità di questo racconto è che Corona ci mette tutto sotto il naso, chiaro e tondo, e certamente non si ferma solo lì: va ben oltre il Natale. Una feroce critica alla società di tutti i giorni, raccontata come solo Corona sa fare, con il suo narrare tutto come se fosse una fiaba. Ho amato e riso insieme a questo libro, che mette mette a nudo non solo le coscienze di tutti i “buonisti a tempo determinato”, ma anche la società mediatica oggi che con la sua smania di scoop e di notizie, ci mette davanti allo schermo e sulle riviste tutta una serie di personaggi che si proclamano esperti, ma alla fine non ne sanno niente di meno e niente di più di un gruppo di vecchiette pettegole o di un paese che chiacchiera. Lì sullo schermo per dare certezze inesistenti, instabili ed inutili visto che non si hanno prove e soprattutto, questi interventi non sono stati richiesti da nessuno… La notizia del Bimbo scomparso è l’ennesimo motivo per creare business, e non c’è nulla di scioccante nell’accettare il fatto che nemmeno il Natale successivo alla sua sparizione, il Bambin Gesù non si presenti al suo posto nella mangiatoia.cMa l’umanità descritta dal libro è cieca, pretende di trovare un responsabile della sparizione, non importa chi purché questo reo l’aiuti a non fare i conti con se stessa. Un colpevole qualsiasi -anche Satana va bene- purché non debba essere costretta a puntare il dito contro se stessa.
A che serve il Bambin Gesù, metafora del vero amore incondizionato e privo di ogni giudizio, quando questo tipo di amore non esiste più nemmeno a Natale? Tanto meglio sparire dalla circolazione. Per sempre.
Non voglio sprecare una parola in più per consigliare questo libro che si dovrebbe leggere non solo a Natale (magari durante il mega-pranzo-con-parenti) ma da rileggere anche durante il resto dell’anno.
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