Dettagli Recensione
Bella storia cattivo italiano
Finalmente sono riuscita a leggere questo romanzo di Chiara Gamberale che cercavo da tanto. Ho letto diversi suoi libri, alcuni mi sono piaciuti di più, altri di meno, ma questo è al di fuori della classifica: di certo se non fosse suo ne darei un giudizio molto più negativo.
Di questa autrice mi piace particolarmente il fatto che metta dentro ogni suo romanzo un'idea stravagante, rendendo ogni libro unico, mai simile ad un altro suo o di qualche altro autore. Pur scrivendo storie tutto sommato comuni, in ogni suo romanzo ritrovi una premessa particolare che porta avanti tutta la narrazione e la caratterizza inevitabilmente. In "Quattro etti d'amore, grazie" le due protagoniste che si incrociano al supermercato e, dalla spesa nel carrello dell'altra, immaginano quale vita possa avere quella sconosciuta, invidiandola. In "L'amore quando c'era" ritroviamo un piccolo libro incentrato sulla comunicazione breve, mail e sms, tra vecchi compagni di scuola innamorati che si ritrovano. In "Per dieci minuti" troviamo una protagonista abbandonata dal marito, a cui la psicoterapetua consiglia di fare per dieci minuti al giorno una cosa che non si è mai fatta.
Tornando ad "Arrivano i pagliacci", anche qui non manca l'idea simpatica: una giovane ventenne che lascia la casa i cui è cresciuta e che descrive ai nuovi inquilini tutto quello che negli anni è avvenuto nella sua famiglia e tra quelle mura, portando avanti la narrazione attraverso gli oggetti che ha deciso di non portare con sè.
Quello che in questo caso proprio non mi è piaciuto invece è lo stile, semplice ed immediato come è negli altri romanzi, ma qui troppo spesso sconclusionato, con frasi mancanti di punteggiatura e periodi che non si capisce dove vogliano arrivare. Considerazioni che a volte non è chiaro nè chi o cosa riguardino nè quale ne sia il senso. Se avessi letto questo, primo libro di questa autrice, per primo, non so se le avrei dato una seconda possibilità, ma sicuramente l'avrei criticato molto, molto di più. Leggendolo dopo altri suoi romanzi, so che è il primo tentativo di un'autrice che mi piace e che poi ha imparato a scrivere in italiano di senso compiuto e quindi sono più propensa a perdonare i suoi errori giovanili.
Detto questo anche in questo libro da un'idea particolare ne nasce un racconto che nulla ha di scontato, pieno di personaggi particolari, alcuni ben integrati nella realtà dei nostri giorni, altri con la testa tra le nuvole, ma come sempre si ritrova una realtà vasta e particolare. E nulla aggiungo sulla trama che, anche se da metà libro lascia intravedere il finale, si legge con piacere e stupisce.
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