Dettagli Recensione
Difficile essere maestri di vita
Acquistato e riposto nel cumulo dei libri da leggere vi è rimasto per qualche anno, per istintiva diffidenza. Dopo essermi deciso a prenderlo in mano ho dovuto constatare che le perplessità erano motivate.
Il primo, a mio avviso fondamentale, limite del romanzo è la scelta di un titolo che anticipa la chiusura. Così, durante tutta la lettura, si è portati a chiedersi se la nonna che scrive una lettera fiume alla nipote, alla quale si apre con la narrazione di tutte le proprie esperienze, ha la credibilità necessaria per essere maestra di vita o se la lettera è solo una confessione liberatoria, lo sfogo nella parte finale di un’esistenza inaridita dalla mancanza di affetti. Un’esistenza segnata dall’impossibilità o dall’incapacità di comunicare –con la madre, con la figlia, con il marito e con la nipote- perché subisce le chiusure degli altri o perché non riesce a manifestare le proprie esigenze, a rivendicare il proprio diritto di essere amata. Anche la lettera è una manifestazione di tale incapacità: le lettere che non sono alla base di un epistolario, di uno scambio reciproco, le lettere unidirezionali valgono come mezzo di denuncia, di rivendicazione, non come strumento per un’effettiva comunicazione.
L’immagine della nonna che emerge da questa confessione è irritante. Una vita protetta dagli agi di una condizione alto borghese (il padre era un barone), si è svolta senza una tensione positiva: un insegnamento indiano “il fato possiede tutto il potere, lo sforzo di volontà è solo un pretesto” sembra soddisfare la protagonista, fornendole un alibi per la propria filosofia esistenziale. Una vita arida e inaridita, in cui l’unica fiamma passionale è vissuta in modo da evitare danni e mantenere i vantaggi. Non ci sono in questo personaggio né Emma Bovary né Anna Karenina; non vi sono, cioè, le passioni che si ritiene abbiano nel cuore la loro sorgente e che comportano spesso conseguenze laceranti.
Solo nella confessione finale emergono le cicatrici delle grevi responsabilità che si è assunta con il peggiore dei tradimenti che una donna può commettere, concependo la figlia con un amante, e con il trauma che ha provocato alla figlia la rivelazione della paternità, possibile causa indiretta della sua morte in un incidente d’auto.
La constatazione conclusiva che la vita non si svolge con un percorso rettilineo, ma ci pone di fronte ad una serie di bivi e che molte volte le nostre scelte sono inconsapevoli, è quella cui si arriva spesso nella fase della vita in cui ci si rivolge al passato perché il presente è tendenzialmente grigio ed il futuro ristretto e preoccupante. Va certamente a merito di Susanna Tamaro l’essersi calata nella psicologia di una persona ottantenne,. Trarre da tale considerazione l’ammaestramento di scegliere seguendo il cuore appare però incongruente con il bilancio della sua esistenza: quanto meno verrebbe da aggiungere una postilla ironica, parafrasando uno slogan di moda tempo fa “Prima di andare dove ti porta il cuore verificare che il cervello sia collegato”.
Ciò che è da riconoscere all’autrice è lo stile con spunti di reale poesia e l’essersi quasi incarnata nel personaggio, reso con una piena partecipazione. Si spera sia questa la ragione del successo editoriale.
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Commenti
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Anche a me il libro non è piaciuto. Anzi devo dire che l'ho trovato noiosamente brutto. Molto scadente anche dal punto di vista stilistico : talvolta melenso, pieno di affettazione; mi è parso perfino con un po' di connivenza dell'autrice con questa nonna scostante e saccente, protagonista del romanzo.
E pensare che la Tamaro si presenta, nelle interviste, così intelligente e garbata. Probabilmente si è trattato di una ciambella riuscita male. Che le ha portato un sacco di quattrini.
Grazie a te! Ciao Gian Piero
Da donna matura, penso che come in tutte le cose, nel mezzo ci stia il buono..mai negli estremismi..mio umile pensiero.
Ancora grazie...ora penso che darò l'apprezzamento a questa tua recensione che non ho approvato, ma che ora leggo sotto una luce diversa..grazie al tuo interagire..a me graditissimo!
Ciao, Pia
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Grazie comunque per il confronto..
Ciao, Pia