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Magia
Fra i monti Sibillini, in territorio marchigiano, magia, folklore, verità, saggezza si fondono creando un’atmosfera mitologica e speciale, si respira un’aria carica di storia e sapienza primordiale da inspirare a pieni polmoni per carpire, assorbire e lasciar sedimentare dentro di sé la preziosa conoscenza universale.
Arroccato sul monte, un paesino vive e sopravvive a ritmo della natura. Lentezza intesa come consapevolezza del momento in atto, silenzio rivolto alla riflessione ordinata, ascolto mirato alla comprensione. Poche anime popolano le viuzze, poche scarpe calpestano il selciato, le panchine cariche di neve non sono invitanti, eppure, abbandonata la ritrosia iniziale verso volti rugosi e tradizioni sconosciute, si varca la soglia dell’alternativa al cieco vivere, all’esistenza ricca di beni materiali che nulla portano e nulla ottengono.
Strani racconti ulula il vento, orecchie vergini potrebbero afferrare parole vere, immagini paranormali agli animi inquinati fanno scuotere il capo e passare oltre. Il sangue non mente, ciò che scorre dagli inizi dei tempi non si ferma, si modifica e va avanti per la propria strada, perché così deve essere. Viola, la protagonista, non potrà farne a meno. Lottare è inutile, accettare e coltivare il dono con senso di appartenenza è l’unica soluzione. Grazie al padre artista, viene passato il testimone e le ferite di una vita che non è stata clemente con nessuno, dove l’amore è stato sacrificato, sia quello passionale che quello familiare, saranno finalmente rimarginate.
Bello, intenso, ricco di riflessioni, mi è piaciuto l’intreccio tra magia, mitologia e umanità. Dietro a tutto questo c’è una storia di incomprensioni familiari, una figlia cresciuta all’ombra della notorietà del padre, allevata da una madre rancorosa e disillusa, una ragazza insicura che non si sente all’altezza della figura paterna, un senso di inferiorità che si trascina appresso in ogni campo della propria vita.
Il tutto è scritto benissimo, una penna matura, poetica, restando in tema di magia, direi mani di fata.
Concludendo, ne consiglio la lettura, un romanzo sul perdono, sull’accettazione, sull’essenza delle cose, sull’essere madre, moglie, figlia, ma prima di tutto sull’essere sé stessi.
“Mamma dice che non cambierai mai. - Tua madre vorrebbe potermi modellare, come io faccio con le mie sculture. - E perché non provi a lasciarglielo fare? - Perché un’opera non si cambia, Viola. Tutt’al più si rivela nel tempo”.
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Pia
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