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Una donna che infrange la prevaricazione
In questo romanzo, dedicato a una sua antenata, Dacia Maraini descrive in maniera approfondita e con dovizia di particolari, le persone, gli accadimenti, i luoghi, gli usi e costumi, i pregiudizi e le miserie nella Sicilia del ‘700 con particolare riguardo all’allora nobiltà locale.
Protagonista è Marianna, una duchessa appartenente al casato degli Ucrìa, che fin da bambina, a causa di un trauma subìto ma volutamente negato dalla famiglia, è diventata muta (la mutola); riesce a comunicare con l’esterno attraverso la scrittura. La tradizione dell’epoca esige per le figlie femmine della buona società aristocratica, un matrimonio combinato oppure il convento di clausura; quindi il padre decide di darla in sposa, a soli tredici anni, a un anziano zio con il quale inizia una vita regolata da numerose gravidanze e priva d’affetto; Marianna è infelice anche a causa dei molti lutti che colpiscono la sua famiglia, tra questi, il più atroce, la malattia e la morte dell’ultimo figlio all’età di soli quattro anni.
La morte del piccolo figlio cambierà in maniera decisiva l’atteggiamento di Marianna che inizia a rifiutare le attenzioni sessuali del vecchio marito-zio e, nel contempo, si dedica alla lettura degli innumerevoli libri facenti parte della ricca biblioteca di famiglia. Alla morte del marito dedicherà il suo tempo all’amministrazione dei propri beni e aprirà la sua anima a un amore proibito. E’ una ribellione inaccettabile per le tradizioni e la mentalità dell’epoca, come anche la decisione di lasciarsi alle spalle la sua terra e partire per il continente alla ricerca di se stessa.
La narrazione induce a profonda riflessione mettendo in luce la totale prevaricazione sulle donne in una società di stampo patriarcale; d’altro canto il personaggio di Marianna vuole enfatizzare la donna che vince i pregiudizi e affermare la propria personalità al di fuori di certi schemi fortemente stereotipati che la circondano.
Un romanzo che si legge molto bene nonostante qualche passaggio dialettale necessario per il realismo della vicenda stessa.
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Commenti
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Grazie Emilio per il tuo intervento.
Ferruccio
Volevo dire proprio questo, con particolare riferimento all'affettazione, alla posa.
(Ferruccio, la risposta non vuole essere saccente. Trovo vitale la discussione, non come tentativo di prevaricazione, ma come costruttivo confronto).
Grazie.
Ferruccio
Grazie Ferruccio!
Pia
Ferruccio
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Quanta fatica ho fatto a terminare questo libro!
Come persona, Dacia Maraini mi e' simpatica, ma la trovo piuttosto scadente come scrittrice.
In questo libro forse voleva dimostrare qualcosa. E' appunto questo tratto ideologico un punto debole. Inoltre c'è' qualcosa di lezioso, che uccide qualsiasi velleità' artistica.
Queste sono le mie impressioni di lettore.