Dettagli Recensione

 
Quattro sberle benedette
 
Quattro sberle benedette 2014-10-27 20:35:24 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    27 Ottobre, 2014
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Schiaffi e preti

Le “Quattro sberle benedette” (“suggellando la sua volontà con quattro sonori sganassoni”) di Andrea Vitali sono destinate – nel romanzo – a suscitare scalpore nella comunità bellanese. Corre l’anno ’29, quello della famosa crisi che ahimé apparenta quei tempi ai nostri, siamo in piena epoca fascista (“Voleva pagare a tutti i costi la tassa del celibato?”) e nel paesino sul lago di Como si celebrano le festività dei santi, dei morti e della Vittoria.
La storia ha per fulcro la locale stazione dei carabinieri: il maresciallo Maccadò è appena diventato papà di un bel bambino, ma è afflitto dallo spettro di un trasferimento-tormentone. Nella funzione di comandante lo sostituisce il brigadiere sardo Mannu, che deve far fronte alla rivalità dell’appuntato Misfatti e alla misteriosa serie di lettere anonime che sembrano riferite a Don Secchia (“il colorito da bicarbonato che aveva in faccia”), il coadiutore parrocchiale:
“Dalla casa di Cristo
senza essere visto
egli sfugge di sera
come fosse in galera”

Tra caserma, sacristia e canonica, il romanzo propone il consueto assortimento di personaggi del popolo, che interpretano scenette da teatrino e situazioni paradossali che si dipartono dalla vicenda principale: sembra che l’insignificante pretino (“Che era già brutto, e paceamen, un sacerdote mica per forza doveva essere bello. Ma era anche triste come un bel niente a cena”) frequenti la casa chiusa (chiusa si fa per dire, se anche un prete la può frequentare!) di Lecco, dalla quale dilaga un’epidemia di morbillo (“La faccenda delle signorine morbillose trasferite in fretta e furia dalla maison lecchese al rifugio dell’Arizona…”)…

Come sempre, il linguaggio di Vitali è infarcito di espressioni popolari (“un gesto dell’ombrello ampio e deciso”), neologismi (savasandir) e lemmi dialettali: così il becchino è il “soteramort”, il garzone è “il bocia”, graffiarsi diviene “sgarbellarsi” e “menare il torrone”… be’ sappiamo tutti cosa significa…
Divertente!

Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... altre opere di Vitali, e si sia divertito...
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
3.0 (2)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
3.0 (2)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

L'antico amore
L'anniversario
Di bestia in bestia
I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Brucia l'origine
Dimmi di te
Fumana
Wunderland
I titoli di coda di una vita insieme
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina