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IL CAPITANO AFFONDA SEMPRE CON LA SUA NAVE
Onde che cullano la terra sotto i nostri piedi, orizzonti da cui vedere il sole che sorge e tramonta sono motivi validi per prendere un biglietto e farsi un lungo viaggio su una nave da crociera. Per Novecento no. Sono motivi validi per restarci tutta la vita. Perché scendere da una nave se posso restarci lì a suonare per tutto il tempo che mi è concesso? Il Virginian è una vera e propria oasi in mezzo all'oceano, nella quale confluiscono persone provenienti da tutto il mondo, persone che il nostro Novecento è capace di leggere, letteralmente. Così viene detto nel libro. Persone che fluiscono per vedere questo leggendario pianista, emblema dell'arte e della vita stessa. Arte come entità privilegiata, e allo stesso tempo lontana da noi. Estranea alla maggior parte del mondo che alloggia sulla terraferma, incapace di farsi trasportare da essa, spesso troppo distante da raggiungere. Simbolo della vita, vista come dedizione completa alla bellezza stessa, per lasciarsi completamente alle spalle le frivolezze del mondo sulla terraferma.
Ero partito con poche aspettative su questo libro, viste le non poche critiche che Baricco riceve. Una bellissima sensazione trovarsi tra le mani questa bellissima storia, forse un capolavoro. Dotato di molteplici livelli di lettura e possibili interpretazioni, a distanza di diversi giorni ancora mi vengono in mente altri significati da attribuire alla storia e al leggendario Novecento, nonostante non siano nemmeno 70 pagine. Semplicemente epico.
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Buona giornata :-)
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