Dettagli Recensione
Non convince
Questo libro non mi ha deluso, ma neanche entusiasmato. E' la prima volta che incontro questo autore, quindi non posso fare paragoni con altri suoi romanzi; la sensazione che mi è rimasta a fine lettura, però, è che il mio giudizio sia molto legato al momento, ovvero credo che sarebbe stato diverso se avessi letto il libro in un altro periodo. Già questo basta a rendermi quindi poco convinta.
Entrando nel dettaglio, si riconosce senz'altro la penna di un bravo scrittore; lo stile mi è piaciuto: semplice, scorrevole, si fa leggere volentieri. Inoltre è simpatico il passaggio dalla prima alla seconda persona nel raccontare il presente e il passato, mi è parsa una trovata originale, che permette anche di rendere più dinamica la lettura.
I personaggi presentati sono tutti ben strutturati, nonostante molti siano solo di contorno, persone incontrate per qualche pagina e poi sparite;tutti sono descritti in modo da farteli immaginare bene, a volte grazie ad un' apposita presentazione, altre volte tramite stralci di dialoghi, messi lì appposta per far emergere un dettaglio in più della loro vita e della loro personalità. Anche questo l'ho trovato gradevole, un modo diverso per farti conoscere i personaggi senza dilungarsi in descrizioni lunghe e tediose.
Quello che invece mi ha convinto poco è la trama. L'autore vuole presentare un viaggio di introspezione del protagonista che, dopo un episodio di cronaca, decide di tornare sulle tracce del proprio passato. E' tanto che non leggo qualcosa di De Carlo, ma mi è sembrato di ritrovare un po' il suo stile, quello di lunghe riflessioni ed introspezioni. Questo ovviamente è una cosa che può piacere o meno e, personalmente, a seconda del momento, può coinvolgermi o annoiarmi. Il problema in questo caso è la mancanza di storia. Il protagonista narra il suo passato e lo fa bene, condisce il suo presente di riflessioni e anche questo è ben fatto, ma il tutto avviene sulla base di una storia normalissima o quasi. La lettura per me è proseguita con l'aspettativa di "qualcosa", che invece non avviene mai. Manca infatti quell'episodio particolare in grado di rendere avvincente la trama; lo aspetti nella narrazione del presente,in quella del passato, ma alla fine ti rendi conto che non c'è e non ci sarà. Di conseguenza rimane una storia statica, che non presenta nulla di particolare in grado di renderla avvincente, di incuriosire e di appassionare e quindi di coinvolgere il lettore al punto giusto.
Non è un libro che non suscita empatia, attenzione, e questo ritengo sia dovuto alle caratteristiche positive illustrate prima,alla qualità della scrittura, delle citazioni, dei personaggi, ovvero alla penna di uno scrittore capace, cosa che invece spesso manca e viene sopperito, con tentativi riusciti o meno a seconda dei casi, con una trama forte. D'altro canto però, mi sarei aspettata una storia più avvincente o quanto meno una maggiore introspezione nei momenti cruciali, quella che permette di decidere da che parte stare del "bordo vertiginoso delle cose". Invece proprio quando magari un'analisi più approfondita avrebbe regalato quel qualcosa in più ad una storia altrimenti banale, viene a mancare; quindi quello che ha poi determinato un certo atteggiamento, una certa scelta, non viene più analizzato, bensì viene lasciato ai fatti.
In questo no, non mi ha convinto.