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L'orrore
L'orrore, quello dell'esclamazione di Kurtz in "Cuore di Tenebra", è il vero protagonista del libro. Non Batiza, non Minuto; l'orrore.
L'orrore dell'abituarsi a tutto, l'orrore dello sfruttamento della violenza, l'orrore della riduzione in schiavitù e dello svilimento completo dell'umanità. il libro è un viaggio alla scoperta di un'umanità degradata, fatta di vittime e carnefici, di persone la cui vita vale meno di quella di un cane.
Chiunque, se dovesse pensare di uccidere un uomo a mani nude, proverebbe repulsione ed orrore. Ma siamo sicuri che anche questa non possa diventare una routine, o addirittura un divertimento, senza che per questo noi diventiamo dei mostri?
Questa è la sfida che si propone la Barbato nel romanzo - e in cui riesce; condurci attraverso le fasi dell'orrore e lentamente mostrarci Batiza che cambia, ma che non si trasforma, e mantiene l'equilibrio (non uso una parola a caso) di fronte al male assoluto - cosa può esserci di peggio dell'uccidere con le proprie mani?
Troverete risonanze con mille altri romanzi, con Fight Club, Le Benevole, con Hannah Arendt, ma vi troverete spiazzati comunque. perchè la "banalità del male" non è esemplificata da uno psicopatico americano o un tranquillo imprenditore tedesco, ma da un ragazzo che potrebbe essere nostro figlio o fratello. Qui ed ora. E contro di questo, contro l'orrore, non c'è salvezza. L'orrore vince.
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