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don Chisciotte in gonnella
Lidia una ragazzina figlia di una verduraia e d’un operaio FIAT vive in una vecchia cascina a Stupinigi, Torino. Nella vecchia stalla, vive Pino, il cavallo del padre.
La ragazza ha parecchia difficoltà a socializzare, è diversa dai coetanei.
Deve smettere di studiare per aiutare la madre al mercato, ma le rimane la passione per la poesia, poesia che lei interpreta a modo suo.
Per la verità, all’inizio del racconto il suo modo di raccontare la vita e i suoi pensieri, sull’amore, l’amicizia l’affetto, lascia intendere un certo grado di stupidità.
In realtà Lidia è diversa dai ragazzi della sua età, non le importa di essere come loro.
La famiglia non è certo stimolante, tutt’altro.
Così Lidia si crea un mondo tutto suo, si affida alla poesia , fantastica sull’amore, l’amore da lontano; quello dei poeti, che amavano e scrivevano di donne mai viste o conosciute, innamorati dell’amore.
In tasca ha sempre un po’ di pongo, e nei momenti difficili, si estranea e modella delle piccore figure, omini, animali …
Non sa cosa vuole dalla vita, i suoi la vorrebbero sposata e madre. Trova un fidanzato, ma quando si avvicina la data delle nozze, sale sul cavallo del padre e se ne và in giro per l’Italia.
Senza avvisare nessuno parte, e si sente finalmente un cavaliere, libera, padrona della sua vita, di decidere, ma soprattutto di capire qual è il suo destino.
Trovare l’amore da lontano?
Dopo vari mesi si ferma in toscana, lavora in un negozio di scarpe e diventa molto amica della figlia del suo titolare, Margherita, Ghitti per gli amici.
Insomma non ve la faccio troppo lunga, conosce un uomo, sposato, ma non sarà il suo futuro.
Conosce un ‘illusionista, anziano, e si innamorano.
Non si vedono spesso, ma questo le dà la sensazione che forse quello è l’amore da lontano.
In realtà non ha ancora capito cosa vuole veramente dalla vita.
Un giorno mentre vagava col suo cavallo nei pressi di Carrara, rimane abbagliata dalla bellezza del marmo bianco.
Non posso raccontarvi tutto…..
Questo romanzo mi ha fatto ripercorrere le tappe della mia vita, gli anni settanta con il terrorismo, la rivolta studentesca, la morte di Moro, le bombe, la musica di Battisti , il grande poeta cantautore della mia gioventù, l’austerity.
Nulla turbava Lidia, tutti questi avvenimenti le passavano accanto, senza sfiorarla. Solo la poesia di Battisti la rincuorava.
Ragazza indubbiamente strana, strano questo suo rapporto con un uomo che poteva essere il nonno.
Analizzando la sua situazione familiare, come ne ho viste molte nella mia adolescenza, mi chiedo cosa poteva fare Lidia per uscire da quella trappola di monotonia e di fatiche quotidiane, il suo fuggire è indice di grande intelligenza, di anticonformismo e di coraggio.
Lidia è un cavaliere d’altri tempi, alla ricerca del suo futuro, di ciò che a Stupinigi non avrebbe mai potuto conoscere. Il prezzo che ha dovuto pagare è stato abbandonare i genitori, che facevano molti sacrifici per sopravvivere.
Il talento, insito e sconosciuto in Lidia, doveva venire allo scoperto , non c’erano alternative, solo vivere era la strada per scoprirlo.
L’ho trovato molto carino, piacevole, , un libro che fa riflettere.
Consigliato, soprattutto ai cinquantenni o giù di lì.
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Commenti
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è piacevole, se ti capita leggilo.
ciao
credo che la leggerò ancora.
mi è piaciuta, forse anche perchè ha usato pino, il cavallo, lo ha reso parte integrante del romanzo, e strumento senza il quale la storia non sarebbe stata la stessa. io adoro gli animali,sono una parte importante e impegnativa della mia vita.
ciao paola
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