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Più lontana della luna
 
Più lontana della luna 2014-10-04 17:42:10 paola melegari
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paola melegari Opinione inserita da paola melegari    04 Ottobre, 2014
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don Chisciotte in gonnella

Lidia una ragazzina figlia di una verduraia e d’un operaio FIAT vive in una vecchia cascina a Stupinigi, Torino. Nella vecchia stalla, vive Pino, il cavallo del padre.
La ragazza ha parecchia difficoltà a socializzare, è diversa dai coetanei.
Deve smettere di studiare per aiutare la madre al mercato, ma le rimane la passione per la poesia, poesia che lei interpreta a modo suo.
Per la verità, all’inizio del racconto il suo modo di raccontare la vita e i suoi pensieri, sull’amore, l’amicizia l’affetto, lascia intendere un certo grado di stupidità.
In realtà Lidia è diversa dai ragazzi della sua età, non le importa di essere come loro.
La famiglia non è certo stimolante, tutt’altro.
Così Lidia si crea un mondo tutto suo, si affida alla poesia , fantastica sull’amore, l’amore da lontano; quello dei poeti, che amavano e scrivevano di donne mai viste o conosciute, innamorati dell’amore.
In tasca ha sempre un po’ di pongo, e nei momenti difficili, si estranea e modella delle piccore figure, omini, animali …
Non sa cosa vuole dalla vita, i suoi la vorrebbero sposata e madre. Trova un fidanzato, ma quando si avvicina la data delle nozze, sale sul cavallo del padre e se ne và in giro per l’Italia.
Senza avvisare nessuno parte, e si sente finalmente un cavaliere, libera, padrona della sua vita, di decidere, ma soprattutto di capire qual è il suo destino.
Trovare l’amore da lontano?
Dopo vari mesi si ferma in toscana, lavora in un negozio di scarpe e diventa molto amica della figlia del suo titolare, Margherita, Ghitti per gli amici.
Insomma non ve la faccio troppo lunga, conosce un uomo, sposato, ma non sarà il suo futuro.
Conosce un ‘illusionista, anziano, e si innamorano.
Non si vedono spesso, ma questo le dà la sensazione che forse quello è l’amore da lontano.
In realtà non ha ancora capito cosa vuole veramente dalla vita.
Un giorno mentre vagava col suo cavallo nei pressi di Carrara, rimane abbagliata dalla bellezza del marmo bianco.
Non posso raccontarvi tutto…..
Questo romanzo mi ha fatto ripercorrere le tappe della mia vita, gli anni settanta con il terrorismo, la rivolta studentesca, la morte di Moro, le bombe, la musica di Battisti , il grande poeta cantautore della mia gioventù, l’austerity.
Nulla turbava Lidia, tutti questi avvenimenti le passavano accanto, senza sfiorarla. Solo la poesia di Battisti la rincuorava.
Ragazza indubbiamente strana, strano questo suo rapporto con un uomo che poteva essere il nonno.
Analizzando la sua situazione familiare, come ne ho viste molte nella mia adolescenza, mi chiedo cosa poteva fare Lidia per uscire da quella trappola di monotonia e di fatiche quotidiane, il suo fuggire è indice di grande intelligenza, di anticonformismo e di coraggio.
Lidia è un cavaliere d’altri tempi, alla ricerca del suo futuro, di ciò che a Stupinigi non avrebbe mai potuto conoscere. Il prezzo che ha dovuto pagare è stato abbandonare i genitori, che facevano molti sacrifici per sopravvivere.
Il talento, insito e sconosciuto in Lidia, doveva venire allo scoperto , non c’erano alternative, solo vivere era la strada per scoprirlo.

L’ho trovato molto carino, piacevole, , un libro che fa riflettere.
Consigliato, soprattutto ai cinquantenni o giù di lì.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
come al solito non saprei a che testo affiancare questo romanzo
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Commenti

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un'autrice che conosco solo di nome.....mi piacciono i romanzi che propongono una cavalcata attraverso la nostra storia recente, mi hanno sempre attratto!
io non lla conoscevo xper niente, ma ho visto che ha meritato parecchi premi.
è piacevole, se ti capita leggilo.
ciao
Anch'io ho trovato molto carino questo romanzo. Io ho scoperto Paola Mastococola attraverso il suo saggio "Togliamo il disturbo", un saggio, anche abbastanza provocatorio, sulla scuola (la Mastrocola insegna lettere in un liceo torinese). Mi ha subito colpito, oltre che la grande energia e passione, la sua capacità di trasmettere un amore contagioso per la cultura e per la poesia in particolare. Ho quindi letto diversi suoi romanzi, che trovo sempre molto ben scritti, con leggerezza, ironia, ma tutt'altro che superficiali. Ama molto inserire degli elementi surreali neile sue storie, quasi sempre rappresentati da animali (del resto, disse in una sua presentazione al Salone del Libro, la letteratura moderna nasce con un cavallo alato). Mi paice anche la sua capacità di usare la cultura per raccontare storie molto inserite nel nostro tempo, come ha fatto con "Facebook in the rain" oppure con l'ultimo "Non so nulla di te", nel quale parla sia del rapporto genitori-figli, ma anche in qualche modo di un diverso atteggiamento oggi nascente di fronte ad una crisi economica diventata ormai permanente. Insomma, una scrittrice da seguire con attenzione perchè con lei si va abbastanza sul sicuro (un po' come scegliere Tom Hanks o Meryl Streep, o Harrison Ford o Susanne Sarandon al cinema... a proposito di gusti da cinquantenni e dintorni)
grazie per i consigli,
credo che la leggerò ancora.
mi è piaciuta, forse anche perchè ha usato pino, il cavallo, lo ha reso parte integrante del romanzo, e strumento senza il quale la storia non sarebbe stata la stessa. io adoro gli animali,sono una parte importante e impegnativa della mia vita.
ciao paola
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