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Il veleno dell'oleandro
 
Il veleno dell'oleandro 2014-10-01 14:26:21 Virè
Voto medio 
 
1.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Virè Opinione inserita da Virè    01 Ottobre, 2014
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Grande delusione

Mi ha lasciato con l'amaro in bocca questo libro. Sentendolo decantare e non essendo il primo di questa autrice ad incuriosirmi, ho deciso di intraprenderne la lettura.
L'incipit incuriosisce non poco, un doppio funerale raccontato da uno dei due morti, che presenta la cerimonia e soprattutto i suoi partecipanti. E' quando ci si addentra nel racconto, nei fatti che hanno portato alla morte dei due, che la delusione inizia a manifestarsi e a farsi sempre più grossa.
Diversi personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche, che si intravedono, ma non vengono mai approfondite, così da lasciare il lettore con la sensazione di non entrare mai in contatto con nessuno.
La cosa che mi piace più dei romanzi è proprio il fatto che, siano essei brevi o lunghi, si instaura sin dalle prime pagine un legame con i diversi personaggi, che continua poi fino all'ultima pagina, tanto che, la voglia di terminare la lettura, deve sempre fare i conti con la nostalgia che ti lascia il dover abbandonare l'ambiente e suoi protagonisti che,per tanto o per poco, ti hanno fatto compagnia, guidandoti per mano nelle loro vite. Bene, qui non c'è nulla di tutto questo. I personaggi son tanti, ma con nessuno si entra in sintonia, sembrano tanti esseri che passano lì per caso e restano estranei al lettore.
La storia affronta temi importanti, tanti, troppi e tutti insieme, così da toccarli tutti, senza affrontarne nessuno. C'è la violenza sulle donne, l'anoressia, l'essere omosessuale, la tratta di neri, l'immigrazione clandestina, le bravate di ragazzi, lo spaccio di droga, il matrimonio di convenienza e chi più ne ha più ne metta. Tutti temi duri ed importanti, buttati in un calderone, in modo da metterci di tutto un po' e non affrontarne davvero nessuno. Violenza e crudeltà sono descritti nei particolari, in modo assolutamente inutile e fine a sè stesso, visto che poi non si entra mai nel merito delle questioni e non si affronta il problema.
Insomma mi sarei aspettata molto di più dall'autrice e molto di più dal romanzo.

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Commenti

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Complimenti per il senso critico.
Non conosco l'autrice e, visto il 'successo' (termine ormai volgare) dei sui libri, mi sono più volte chiesto quale sia il suo livello letterario.
Il tuo commento è illuminante. Ritengo infatti che guazzare nel sensazionale e l'uso superficiale dei problemi sociali (banalizzati, ridotti a 'luoghi comuni') siano indicatori di livello bassissimo : da meritare il punteggio che hai attribuito.
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