Dettagli Recensione

 
Almanacco del giorno prima
 
Almanacco del giorno prima 2014-09-28 07:23:49 mia77
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
mia77 Opinione inserita da mia77    28 Settembre, 2014
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Almanacco del giorno prima di Chiara Valerio

Questo romanzo utilizza la matematica come filtro attraverso il quale vedere il mondo e misura l'amore con formule, squadra e compasso. Non mi ha affatto entusiasmata: troppe formule, troppa matematica, troppi conti. Non mi piace giudicare le persone da ciò che scrivono, ma mi sembra un auto-compiacersi, ostentando le proprie conoscenze e la propria sapienza. Il libro può essere suddiviso in tre parti: l'infanzia, che parla del bimbo Alessio, figlio di due matematici che non lo considerano affatto, preferendogli trattati e dissertazioni. A causa di questo Alessio è un bimbo ricco di intelligenza analitica, ma mancante di intelligenza emotiva. La seconda parte, l'innamoramento non ricambiato, è quella che mi è piaciuta meno per come è svolta. Alessio, divenuto adulto, diventa assicuratore e si guadagna da vivere speculando sul tempo che rimane da vivere alle persone. In tutto il romanzo si nota una velata critica alla finanza, che prevale sulla nostra esistenza, prevaricandola. In questa parte Alessio si innamora perdutamente di Elena, la cliente numero 425, che lo fa innamorare di sé - anche se molto più grande di lui - non ricambiandolo.
L'ultima parte, l'"imperfetto" è quella che ho preferito, la più simile a ciò che mi piace leggere, quella scritta in modo più classico. È proprio in questa che ho sottolineato due frasi che mi sono piaciute:
- "L'amore è un'emozione, e tutto ciò che è emozione contrasta con la fredda logica che io pongo al di sopra di tutto";
- "Forse, invece, bisognerebbe avere il coraggio di non allontanarsi mai dalle cose che rendono felici. Anche se sono scomode. Ma non era coraggioso".
Tirando le somme, devo dire che questo romanzo mi è pesato un po' e ho fatto fatica ad arrivare alla fine, anche se ero curiosa di sapere come terminava. È scritto bene, ma non sono proprio sulla lunghezza d'onda della sua autrice. Se non l'avessi letto non lo rileggerei.

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