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La strada verso casa
 
La strada verso casa 2014-09-26 20:55:58 Virè
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Virè Opinione inserita da Virè    26 Settembre, 2014
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Sarà proprio lui?

Ultimo tentativo letterario di Fabio Volo; dopo aver letto tutti i suoi romanzi, sorge spontanea una domanda: avrà cambiato ghost writer?Alcuni libri saranno scritti effettivamente da lui ed altri no?O semplicemente è la "maturità" ad averlo portato ad un cambio così radicale?
Lungi da me considerare Fabio Volo un grande scrittore, lo reputo semplicemente un personaggio simpatico ed intelligente e i suoi libri sono sempre stati un'occasione di evasione, letture leggere e divertenti, nulla più. I primi romanzi erano caratterizzati da stile semplice ed immediato, frasi brevi e qualche riflessione corretta, parlavano del mondo visto con gli occhi del ventenne-trentenne dei nostri giorni, preso dal divertimento con gli amici e play-boy impenitente, fino a poi incontrare una donna in grado di fargli cambiare rotta. I romanzi che hanno avuto più successo hanno fatto effetto sull'animo romantico delle sue lettrici, quelle già affascinate dalle riflessioni da diari adolescenziali, che, di fornte alla storia d'amore improponibile, ma oltremodo romantica, hanno apprezzato ancor di più lo scrittore.
Il suo penultimo tentativo, arrivato ad un po' di distanza dagli altri, dimostrava già un ulteriore, forse azzardato, passo avanti, da storia d'amore che inizia a storia che finisce. Stavolta addirittura raccontato dalla voce della protagonista. Non sembrava convincente e non sembrava uscire dalla penna della stessa persona, ma alla fine si faceva leggere. Forse perchè riusciva a toccare comunque le corde dell'animo femminile. Confrontandomi con altre lettrici appassionate, l'impressione era per tutte la stessa: è sempre lui lo scrittore?Sembrava effettivamente un romanzo scritto da una donna....
Affascinata, come ho detto, dai primi romanzi, non mi aveva convinto, però l'avevo trovato comunque piacevole, pur avendo perso quella leggerezza e quella scanzonatezza, che caratterizzava i libri precedenti e che erano proprio quello che mi piaceva di più.
Bene, dopo questa premessa, posso smontare totalmente l'ultimo tentativo letterario. Qui l'autore torna a parlare al maschile,ma stavolta abbandona la prima persona per presentare due personaggi antagonisti, fratelli dal carattere opposto, alle prese con l'età adulta e i problemi di vita che la caratterizzano. Non entro più nei particolari per non rovinare la lettura a chi vuole intraprenderla. Parlavamo di un autore discreto per romanzi di evasione, che qui tenta di affrontare temi importanti, quali quelli della malattia, della crisi dell'età adulta, di quarantenni che pensano di avere tutto e si accorgono di non aver combinato nulla.Argomenti che trattati con stile, da veri scrittori, che sappiano toccare le corde giuste con le parole giuste, avrebbero dato luogo a opere letterarie di tutto rispetto. Qui invece troviamo un "non scrittore" che passa da un argomento all'altro senza trasmettere nulla al lettore. Il passaggio dalla prima alla terza persona nel raccontare, rende quello stile immediato e caratteristico, pesante e insopportabile, diventa un susseguirsi di "tizio dice", "caio pensa", "sempronio risponde, che rendono stucchevole la lettura. Per non parlare di volgarità buttate lì a casaccio, forse con l'intenzione, per niente riuscita, di rendere più umane e reali alcune situazioni.
Insomma, capisco la volontà di cambiare tema, staccarsi dalla storia d'amore scontata e surreale, ma tentare di trattare temi tanto seri e drammatici, mantenendo lo stesso stile semplice usato in precedenza, non regge, non eleva al livello di scrittori, accentua anzi la distanza dal genere.
Quindi ripeto la domanda, sarà proprio farina del suo sacco?
Al di là del dubbio, questo romanzo mi ha deluso non poco e so di non essere l'unica, visto che altre persone con cui mi sono confrontata hanno esattamente condiviso il mio giudizio, qualcuno addirittura ha rinunciato a terminare la lettura.
Bocciato con diritto d'appello...magari dopo aver letto la quarta di copertina e, perchè no, anche un estratto; sicuramente non è più un autore da comprare a libro chiuso!

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Commenti

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C.U.B.
28 Settembre, 2014
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I primi libri erano piaciuti anche a me, poi non mi e' piu' capitato.
Ma i commenti sui suoi ultimi romanzi effettivamente mi tengono lontana.
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