Dettagli Recensione
La Somalia e Samia
Un libro che arriva dritto al cuore, una storia struggente e intensissima. La protagonista del romanzo è Samia, ragazzina somala con la corsa nel sangue, e l'autore è molto bravo a descrivere tutti i passaggi della crescita sia fisica che soprattutto atletica e morale della piccola atleta. S'intrecciano alla perfezione e sono scorrevolissime e molto interessanti le digressioni a riguardo sia del vissuto e della quotidianità di Samia, che delle vicissitudini e delle problematiche di guerra concernenti la Somalia di questi ultimi anni, con tutti i riferimenti e gli spunti relativi al prendere piede dei fondamentalisti in quella terra. Si resta di stucco nel leggere della determinazione di questa piccola ragazza, in un luogo dove l'odore di polvere da sparo impregna l'aria o dove avvengon uccisioni al mercato o per strada come se niente fosse, e nonostante questo Samia, in principio col suo amico del cuore Alì e dopo da sola, è ostinata nel perseguire il suo sogno: la partecipazione alle Olimpiadi. In una terra così martoriata però chi più chi meno coltiva una speranza, che è quella di andare in Europa, e Samia sin da bambina trascorre i suoi fine serata nel cortile della sua umile casa ascoltando i genitori o i vicini di casa che parlano di una cosa mitologica, da discuterne con rispetto e devozione, un qualcosa che fa venire i brividi solo a pensarla e che molti che l'han fatto e che son riusciti a portarlo a termine, non dimenticheranno x tutta la vita : Il Viaggio!!!(cioè l'attraversamento dell'Etiopia, del Sudan, il Sahara, la Libia e ..l'Italia) L'ultima parte del libro, emozionantissima parla proprio di questo, con Samia che dopo mille tentennamenti decide di intraprendere.
Qualche estrapolata, la prima riguarda l'impossibilità x Samia di poter andare al mare in Somalia perché luogo troppo esposto ai cecchini:
..."""a volte facevamo di tutto per non guardare in quella direzione. C'erano giorni però in cui era troppo doloroso, erano i giorni di sole forte e di cielo blu in cui soffiava forte il vento fresco che arrivava dal largo. Era doloroso soprattutto per Hodan(la sorella) , che da piccola faceva il bagno e giocava sulla sabbia, e si ricordava com'era bello"""...
e poi "il viaggio"
..."""stipati in un cassone appena partiti da Addis Abbeba, nessuno aveva il coraggio di lamentarsi, era più un sommesso brusìo,, poi la nenia si era fatta più rumorosa, finché non era sfociata nel vomito. Dato che non potevamo muovere le braccia, il vomito finiva addosso a quelli che stavano intorno. ..Avevo sempre in mente il vento, che Alì mi diceva di cavalcare. Distese di verde irrorate di vento e gialle farfalle. Questo avevo nella testa. Di questo erano pieni i miei occhi. Questo mi costringevo a immaginare, per non pensare"""...
Struggente e commovente, un libro che non dimenticherò mai
(Ps : è la storia vera di Samia Yusuf Omar)