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I paladini del nero
Splendido romanzo, ricco di sfumature e di contenuti e di emozioni e di malinconia e di vita e di morte. Tratta tanti temi, la malattia, l’amore, l’affetto per persone esterne al nucleo familiare, le incomprensioni, le scelte di vita, la paura. Forse potrei dire che, in generale, affronta il tema della perdita, sotto tante sfaccettature. Il tutto attraverso la chiave di lettura del rapporto tra la signora A. e la famiglia in cui la signora ha fatto da governante, per poi diventare elemento essenziale delle loro vite. Una signora che, pur essendo la protagonista, rimane nell’ombra, con la sua propensione all’accudimento, quasi religiosa, con il suo sentirsi, da un certo momento in poi, troppo complicata per la compagnia delle persone, con il suo non voler soccombere alle incertezze. Toccanti i desideri, semplicissimi, che sono un sussulto di vitalità che la distoglie dal pensiero straripante della malattia. Splendido lo stile dell’autore, che ti penetra con delicatezza nell’anima. Splendide le riflessioni sulla vita, che a volte si stringe come un imbuto e, dall’emulsione iniziale degli umori di due persone, può essere che si producano degli strati invece che una miscela. Commoventi le riflessioni sulla morte, che ridispone i ruoli secondo un ordine di importanza formale e ricuce all’istante gli strappi alle regole affettive che uno si è concesso in vita. E’ un libro che mi ha commosso, profondamente e mi ha colpito un messaggio in particolare: basta arrendersi una volta per scoprire di non possedere più il coraggio necessario. Complimenti ad un autore che sta maturando sempre più e che sta crescendo veramente tanto.
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Condivido pienamente il tuo giudizio; anche a me questo testo ha dato modo di riflettere parecchio
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Io sono stato un po' più tiepido, però so distinguere tra commento "a caldo" e commento che rimane nel tempo... questo libro mi è rimasto dentro e - a distanza di qualche tempo - condivido la tua valutazione... sarà che un giorno, dopo averlo letto, ho visto l'upupa nel mio giardino... bellissima, ma in me riecheggiava il significato superstizioso che Paolo Giordano ricorda...
Ciao Marika! :)