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L'arte di scrivere
Jasper Gwyn è uno scrittore londinese, di discreto successo, ma ha deciso di smettere.
Smettere di pubblicare, smettere di scrivere, smettere di vivere? Non si può dire, il suo agente è preoccupato, sia sul piano personale che su quello professionale, cerca di stimolare la sua vena creativa.
Ma la vena creativa di Mr Gwyn è già stimolata da un nuovo progetto. Diventerà un ritrattista.
Non un ritrattista come tanti, con il pennello in una mano e la tavolozza in un'altra. Mr Gwyn scriverà i suoi ritratti, nel suo studio, arredato con precisione e un certo gusto teatrale.
La sua fortuna sarà una ragazza che diventerà la sua assistente, la sua fonte di pubblicità e in un certo senso la sua erede spirituale, raccogliendo il suo peculiare testimone.
Il tocco da maestro di Baricco in questo libro è la sua scelta di creare un personaggio ampolloso, manierista, con ostentate pose da bohemienne, rendendolo lievemente antipatico ma incredibilmente vero.
Lo stesso stile barocco di scrittura rende l'immersione nella mentalità del personaggio più immediata e coinvolgente.
Non tutto è oro quel che luccica, comunque.
Baricco tradisce uno dei comandamenti predicati da scrittori e insegnanti di scrittura, lo "Scrivi di ciò che conosci" di Hemingwayiana (ma esiste questa parola?) memoria.
Forse l'autore ha vissuto a Londra, ma certo non la conosce abbastanza da poterla far vivere al lettore, infatti la storia funziona benissimo completamente slegata dal suo contesto cittadino, il cui maldestro tentativo di definizione rende superflue alcune pagine del libro, che comunque scorrono rapide.
Il realismo magico, direi incantato, di questo libro ricorda quello delle opere di Carlos Zafon, ad esempio "L'ombra del vento", non nella storia, ma nelle atmosfere create.
Il personaggio più peculiare è la vecchia con il foulard impermeabile, che fa immediatamente pensare a Bedrosian Baol, protagonista di "Baol" di Stefano Benni.
Un personaggio, quello della vecchia, che probabilmente non esiste se non come ideale puro, come entità immaginaria, metafora della nostra volontà e che tuttavia vive, o ha l'illusione di vivere, una ua vita personale, proprio come il succitato Bedrosian.
Indicazioni utili
Gabriel Garcia Marquez
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Bella recensione.
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