Dettagli Recensione
Pillole di un nuovo Benni?
La creatività di Benni qui è insolitamente più lontana dall'ironico fiabesco, più cruda, ha saltato il C’era una volta per arrivare diretto al c’era poco fa e potrebbe esserci ancora. Eroine moderne per storie oltre tempo.
Due racconti brevi, forse anche troppo, che lasciano il sapore amaro di una lettura veloce ma piacevole e intensa.
"Era un posto così, di sogni che cadevano a terra come cappelli, e uno se li rimetteva in testa, sempre più sformati e impolverati. Ma ci sono quelli che con il cappello sembrano Bogart e quelli che sembrano Bertoldo. Io e Dèlon non avevamo il cappello, ma i sogni si. Mentre pulivamo i cessi, o raccoglievamo covoni di cicche, accendevamo la radio e ascoltavamo i Beatles....."
Adoro il nostro primo narratore. E’ un ragazzo di 15 anni, è in quella fase della vita in cui ogni incontro, ogni lavoretto, segnano una lezione di vita, questo stato d’animo lo rende una finestra limpida in direzione dei nostri protagonisti. Lavora ai “3 principi”, un mondo sotterraneo nebbioso e misterioso, una terra di scontri e di incontri, un luogo esclusivo, dove ogni sera, uomini e donne dalle più svariate origini, lanciano a sorte la loro vita, una discreta, intima, sala da biliardo di altri tempi.
I personaggi, sono a dir poco mitologici, caricature sociali, annebbiate tal volta da un lontano look alla Tarantino, decisamente ben raffigurati dal disegnatore Luca Ralli.
Il nome del libro, fa riferimento alla nostra Dea dei 3 principi, Pantera. Una giovane donna, che con ipnotica bravura ha imparato a frapporre tra lei e il dolore un tappeto verde da biliardo. Pantera ha un aspetto seducente, porta con se l’inaspettata prevaricazione femminile, uno sguardo magnetico e un passato ingombrante. Questo personaggio è vicino alla figura femminile della seconda storia di questo nostro piccolo libro, mi riferisco ad Aixa.
Entrambe, si trovano immerse in due mondi aridi, Pantera,nei fondi sporchi di una società maschilista e cruenta, Aixa, in una povertà di mare, fatta di poca pesca, di malattie, e di duro lavoro. La nostra seconda protagonista, a differenza di Pantera, è poco più di una bambina, minuta, ma con determinazione e responsabilità da grande donna. La forza di queste due bambine/donne sta nel fatto che nonostante la sofferenza, delle regole terrene o marittime, mantengono sempre un elevato grado di purezza, si elevano al disopra dei loro ambienti e delle loro storie, la loro forza d’animo, le purifica e le lascia incontaminate.