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Premiata ditta Sorelle Ficcadenti
 
Premiata ditta Sorelle Ficcadenti 2014-09-11 12:14:49 Virè
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
4.0
Virè Opinione inserita da Virè    11 Settembre, 2014
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Una piacevole lettura

Secondo tentativo fatto con questo autore dopo "Regalo di nozze", letto un paio d'anni fa; due romanzi diversissimi, che in comune mantengono soltanto l'ambientazione: Bellano, paese del nord Italia sulle rive del lago di Como. Già le prime pagine incuriosiscono, offrendo, al di fuori del racconto, la presentazione dei personaggi principali, quasi fosse un testo teatrale. In realtà non lo è per niente, forse lo ricorda un po' nella divisione in un numero elevato di capitoletti brevi, (ben 137!), scritti a mio parere mantenendo un buon equilibrio e un giusto compromesso tra descrizioni e dialoghi, senza eccedere mai nè con gli uni nè con gli altri, rendendo così scorrevole la lettura. La storia narra di due sorelle che arrivano in paese per aprire una nuova merceria, portando scompiglio tra gli abitanti, in particolare in una famiglia, il cui figlio si innamora perdutamente di una delle due. Chi si aspetta una storia d'amore, rimarrà però deluso: l'attenzione infatti girerà intorno a questo evento senza mai soffermarsi più di tanto sui suoi particolari. La trama segue infatti bensì due percorsi narrativi, uno presente ed uno che mostra il passato delle due sorelle e gli eventi che le hanno portate in paese, finchè essi non si incroceranno, procedendo a filo unico verso un finale per niente scontato. In questo intreccio si mescoleranno decine di personaggi differenti, tutti ben presentati, con caratteristiche che li rendono unici e permettono al lettore di immaginarli e di riconoscerli come quelle personalità che non possono mancare in qualsivoglia comunità. La lettura scorre veloce, passando quindi da un ambiente all'altro, da questo a quel personaggio, da questa a quella situazione, risultando quindi varia e incuriosendo sempre più il lettore. Lo stile risulta chiaro ed essenziale, senza mancare però di particolari e termini che fanno riconoscere la penna di un buon autore; in alcuni punti ho trovato un po' difficile e il dialetto, stavolta del nord piuttosto che del sud, ma ovviamente è necessario per dare più credibilità ai personaggi popolari e, da lettrice accanita di Camilleri, so che basta un po' di abitudine per non trovarlo più ostico. L'unica nota è per gli ultimi capitoli, nei quali un po' la curiosità di scoprire il finale, un po' la mancanza di nuovi luoghi o personaggi, rende la lettura un po' più pesante...Ecco forse qualche pagina di meno ci sarebbe stata bene. In definitiva lettura piacevole ed scrittore assolutamente da continuare a seguire.

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