Dettagli Recensione

 
Come fossi solo
 
Come fossi solo 2014-08-28 13:02:29 AndCor
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
AndCor Opinione inserita da AndCor    28 Agosto, 2014
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

'Giustizia' e 'Srebrenica': un ossimoro infernale

Dirk, giovane casco blu olandese; Romeo, giudice spagnolo del Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia; Dražen, soldato serbo con radici croate.
Sono loro, le tre voci narranti attraverso cui Marco Magini ricostruisce il doloroso puzzle del massacro di Srebrenica.

Un romanzo dalla prosa asciutta e lineare, interrotta brutalmente dallo stupro di un cadavere, dall'alcol, da una Camera di Consiglio divisa in due e dalla chioma bionda di un bambino che, di lì a breve, riceverà una pallottola nella nuca: un copione tripartito i cui riflettori sono accesi sul ludibrio di una barbarie senza vincitori e, di contralto, sul disperato tentativo di conservare un briciolo di umanità.

E' altresì palpabile il bisogno di comunicare, come se una confessione pubblica ristabilisse un legame di pace con il mondo. Un 'comunicare' che, in realtà, è un descrivere minuziosamente un genocidio assurdo, perverso, che sfugge a qualsiasi confronto e che risulta impossibile da razionalizzare.
Dirk, in piena crisi esistenziale, non vorrebbe mai più rivedere la luce del sole; Dražen, suo malgrado (co)protagonista della mattanza, si autoaccusa per non cadere vittima della depressione; il giudice Romeo, dopo la sentenza, compie una scelta definitiva per poter trascorrere il resto dei suoi giorni senza rimorsi.

Si dispiega quindi una storia corale che alimenta incubi, dubbi morali e dilemmi etici: '...perché abbiamo deciso di metterci in mezzo? [...] mentre noi siamo solo il pubblico di un film del quale non riusciamo ancora a intuire il finale', si domanda Dirk a mente fredda, a eccidio ormai consumato, mentre Dražen si rivela essere l'alter-ego del soldato Dražen Erdemovic, l'unico membro del Decimo Battaglione serbo condannato dopo essersi autoaccusato di avere fucilato più di settanta civili indifesi per non lasciare vedova sua moglie e orfana sua figlia.
E infine Romeo, abulicamente sospeso fra iter razionale e iter irrazionale, che ribalta una sentenza già scritta.

Eppure chi è Romeo, chi sono i giudici, chi siamo noi per assolvere o per condannare? E, senza voler fare moralismi retorici, come è possibile stabilire se una sentenza sia scevra o meno da ogni condizionamento esterno?
E' preferibile un padre di famiglia vivo e pieno di scheletri nel proprio armadio oppure un padre di famiglia in una fossa comune con la coscienza pulita?

L'unica possibilità rimasta è quella di guardare avanti per ritornare a vivere: un vivere attivo, presente e che permetta di tramandare la memoria.
Per non oscurare il futuro.

Per
ritornare
a
vivere.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Rollo Tommasi
28 Agosto, 2014
Ultimo aggiornamento:
28 Agosto, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Bel libro e bella recensione. Però non si può parlare di stupro a un cadavere: si stupra solo una persona viva, che può essere in tal modo mortificata fisicamente e, soprattutto, mentalmente. Un cadavere può invece essere vilipeso da determinati atti.
Il ricordo del bambino e della pallottola mi ricorda un episodio accaduto a Sarajevo nel 1994, diventato tristemente famoso insieme a quello della coppia mista (di due religioni diverse) che fu ritrovata abbracciata dopo essere stata trucidata.
sicuramente un buon romanzo che mette in pista un giovane talentuoso!
In risposta ad un precedente commento
AndCor
17 Novembre, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie mille :-)

Colgo l'occasione per una breve puntualizzazione riguardo l'utilizzo del termine 'stupro': la donna vittima di abusi viene prima catturata e poi stuprata a turno da un gruppo di soldati serbi sino a svenire. Dražen, quasi a contraddirsi, prima scrive di "un corpo vuoto e privo di sensi" che "sotto di me [...] ha vibrazioni improvvise", per poi affermare che "sto stuprando una donna praticamente morta": nel dubbio, e per quanto l'espressione possa risultare impropria, ho preferito adeguarmi al verbo utilizzato dal protagonista stesso.
In risposta ad un precedente commento
AndCor
17 Novembre, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Sono pienamente d'accordo :-)
4 risultati - visualizzati 1 - 4

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca