Dettagli Recensione
Ciao, Samia!
Mi è capitato tra le mani per caso ... perchè una (brava) insegnante di mio figlio lo ha fatto leggere ai ragazzi. Ricordavo vagamente qualcosa di questa ragazzina somala che alle Olimpiadi di Pechino aveva corso i 200 metri, così come avevo un vago ricordo della sua triste storia che avevo distrattamente ascoltato al telegiornale ...
Il libro è bellissimo, lo metto tra i ... 10? .. più belli che ho mai letto. E fa vedere con occhi diversi quei disgraziati che ogni giorno approdano sulle nostre coste e che, se sono fortunati, dopo giorni e giorni di viaggio nel deserto (e il Sahara è davvero enorme ... provate a vedere la distanza che c'è tra Mogadiscio e Tripoli...), attraversato in condizioni disumane, arrivano a vedere il mare ... il mare della speranza. O della loro morte.
Tutto questo, sullo sfondo dell'attaccamento alla famiglia e alle proprie tradizioni, dell'assurdità di guerre in nome di non si sa quale Dio, di odi tribali. E di una ragazzina, Samia, che voleva solo correre, con le sue gambe esili .... costretta a farlo nascondendosi, di notte, in uno stadio semidistrutto, con la luce della luna. E che voleva andare alle Olimpiadi di Londra ...