Dettagli Recensione
Neve e gelo
Mauro Corona con “La voce degli uomini freddi” concorre all'assegnazione del Premio Campiello 2014.
Un romanzo ibrido a mezza via tra fiaba e realtà, dominato dal rapporto tra uomo e natura.
Corona si propone di raffigurare i due volti di questo complesso rapporto.
Dapprima una Natura primitiva ed incontaminata, così come gli uomini che la popolano, eterei, lontani millenni dalla modernità cui siamo avvezzi, perfettamente in sintonia.
Eppoi una Natura che si ribella alla sottomissione dell'uomo, qualora quest'ultimo si appresti a mettere in opera azioni volte a violare le sue leggi.
Per quanto attiene alla collocazione temporale, essa è senza dubbio ambigua e nebulosa, in quanto la narrazione contiene solo un vaghissimo accenno ad un secolo ben definito, ossia il sedicesimo, per poi alternare rimandi ad epoche più vicine.
L'impatto con la lettura è dolce e delicato, un'immersione rapida e dettagliata sulle cime di montagne che sono la culla di una civiltà di uomini bianchi come i fiocchi di neve che ricoprono la terra tutto l'anno; sempre e solo neve, il focolare acceso e i racconti orali tramandati dai vecchi, niente più. Un connubio perfetto tra uomo e terra, una tradizione consolidata che vede nascere e morire felici questi uomini tra le loro vette imbiancate.
La pecca narrativa spunta quando il flusso diviene ridondante, si ripetono le immagini ed i concetti troppo a lungo e la lettura diventa vischiosa e snervante.
L'idea motrice è buona anche se non brilla per originalità, ma il costrutto non è snello e tante pagine potevano essere sforbiciate.
Un racconto con cui Corona si propone una “morale”, una storia che parte col piede della fiaba per divenire realtà, una ricostruzione in parte socio-antropologica di una popolazione veramente esistita, eppure questi ingredienti non si sono amalgamati con successo.
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Commenti
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che dire, non ne voglio sconsigliare la lettura, ma penso che se Corona vuole continuare sul genere in questione, debba trovare nuovi stimoli e nuova carica!
Forse questo stesso romanzo poteva andare con una mole inferiore di pagine e con qualche spunto in più..
Il tuo commento e' bello ed equilibrato nella valutazione.
Per conoscere Corona, forse questo non e' il libro con cui cominciare.
Lui e' un personaggio pittoresco, il suo abito di interesse mi ricorda Rigoni Stern. La sua letteratura e' pero' a quei livelli?
Baci
marika
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quest'opera è nei miei programmi di lettura perché apprezzo gli autori che pongono la natura al centro dei loro interessi... anche se Corona molto ha già detto... quindi ho compreso perfettamente il tuo giudizio! :-)