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L'ultima riga delle favole di Massimo Gramellini
Molto particolare questo libro, che io ho paragonato un po' ad "Alice nel paese delle meraviglie" (volendo essere super ottimisti) per il modo in cui viene trattato e per la sua surrealità. Sinceramente non è il mio genere e ho fatto un po' di fatica a leggerlo, ci ho impiegato quattro giorni (cosa molto strana per me, che leggo al massimo in un pomeriggio un libro che mi piace). È la storia di Tomas, uno come tanti, che subisce la vita, anziché viverla e teme di modificarla a suo piacimento. A prima vista sembra la storia di un perdente, che attraverso un viaggio simbolico e surreale, giunge allo svelarsi del suo sogno: quello di trovare l'anima gemella. Come molti, Tomas ha paura dell'amore, ha paura a lasciarsi andare, per paura dell'abbandono e della sofferenza. Questa vuole essere una favola moderna: la ricerca dell'amore, prima di sé, poi dell'altro. Tomas non accetta la vita di nostalgia e di rimpianti che ha vissuto e cerca una vita vera, più completa e realizzata. Troppo ricco di retorica e pesante, anche se la scrittura scorrevole aiuta ad arrivare alla fine. Lo consiglio per l'arricchimento culturale che quasi ogni libro ci dona, ma sarà un po' ostico per quelli come me, a cui non piace il genere.
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Il tuo commento mi è piaciuto.
Di Gramellini scrittore ho letto solo il libro successivo a questo,"Fai bei sogni".
Pur stimandolo come giornalista e considerandolo persona garbata e simpatica, devo dire che il testo che ho letto non raggiunge un livello letterario: la letteratura è un'altra cosa!