Dettagli Recensione
Un romanzo che non annoia mai
Quante volte si termina la lettura di un romanzo per mera inerzia? La fine si avvicina e ormai si è dedicato/sprecato del tempo. Bisogna dare senso a quel tempo giungendo alla conclusione. Pena il rimorso. Intanto si è già proiettati verso il prossimo libro che aspetta allettante.
Ebbene, fra i suoi tanti meriti, L'intrusione delle onde anomale ha come pregio principale proprio quello di non annoiare mai. Le varie storie che s'intrecciano sono coinvolgenti. Man mano che si procede cresce sempre più la curiosità per quello che deve avvenire. I personaggi sono convincenti. Si può odiarli, si può amarli, a volte urtano per le loro incoerenze, ma non sono mai anonimi, non lasciano mai indifferenti. L'attesa del finale si rivela quasi una necessità tanto da trascorrere una notte insonne per non lasciare il tutto sospeso.
Paolo Marati è uno scrittore di razza. Romano, come Ammaniti e Carraro, con cui si nota un fondo comune, ma in una soluzione del tutto originale. La Roma mostrata nel romanzo è una città lacerata da contraddizioni e meschinità. I personaggi che la vivono o si ritrovano nel sadico spirito di corpo del branco o sono le vittime in cerca di una solidarietà più reale o sono disperatamente oppresse dalla solitudine. Quel che rimane è un barlume di speranza nei riguardi dell'umanità contemporanea che Marati non spegne del tutto. Il lettore forse sì.