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Ammalate d'amore
…e perennemente in preda ad un senso di pericoloso svuotamento. Questa è la fotografia delle due donne tratteggiate in questo libro, donne che soffrono, indicibilmente e che vengono raccontate, nell’intimo, con una prosa che è, a tratti, ammaliante (solo a tratti...), ma che non sempre ti permette di capire a fondo i concetti che l’autrice vuole esprimere. Quello che è chiaro è l’universale figura di un “lui”, che prende un pezzetto di “lei” alla volta e la non reazione di “lei” che si lascia dolcemente smembrare. Questa “lei” che ha barattato la sua forza e la sua giovinezza in cambio di umiliazioni ed annichilimento. “Lei” che chiede perdono a se stessa per essersi buttata via, per aver dissipato le proprie energie, per aver svenduto la propria gioia di vivere, trasformandosi in una semplice zucca. Rendersene conto però può permettere quell’incantesimo in cui, alla mezzanotte, la zucca diventa come la carrozza di Cenerentola, per scappare più velocemente da un vortice che non può che tirarti sempre più giù.
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