Dettagli Recensione
In fuga da se stesso
In copertina c’è un giovane uomo che corre. Il primo capitolo racconta una corsa; il secondo capitolo racconta una fuga. Inizia così questo libro, ed è capace di accelerare anche i battiti del lettore. Racconta di una vita e di una scelta, fatta un po’ per caso, per fare in modo che il mondo, da solo, con il suo destino e la sua casualità, metta un po’ in ordine quello che da solo Andrea non riesce a mettere in ordine. Ha pensieri che lo paralizzano, pensieri che lo ossessionano, tante cose che ha attorno li rinforzano e l’assillo diventa persecuzione, si sente schiacciato, sente che sta franando e decide di partire senza nemmeno lui sapere dove e perchè. Sono gli incontri casuali che fa nei suoi giorni di vagabondaggio che lo aiutano, in un certo senso, a ritrovare se stesso. La fuga è un tema ricorrente all’interno di queste pagine, piacevole per l’empatia che crea fra te ed il protagonista, agevolata dallo stile, caratterizzato da un uso anomalo della punteggiatura nei dialoghi, espediente che crea flussi continui di pensiero e che ti avvicina, prendendoti un po’ nel vortice dei pensieri dello scrittore.
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