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L'ATTESA DEI TARTARI
Giovanni Drogo è un giovane come tutti gli altri: pieno di speranze, con alte aspettative di carriera, volenteroso di formare una famiglia. E per realizzare le sue aspirazioni pensa che la convocazione alla fortezza sia il punto di svolta, ma non è il posto che si aspettava.
Dino Buzzati nella sua opera ha dato vita alle realtà più piatte dell'esistenza umane: durante la maggior parte del romanzo perdura la messa in evidenza di una condizione comune a tutti noi, che è la noia. Ma è una noia che stavolta ci affascina, riportata nei minimi particolari, strugge Drogo poco alla volta nell'eterna attesa dell'invasione dei Tartari, e nella mancata realizzazione delle sue aspirazioni. Drogo vivrà una subdola routine fatta di inutilità: ronde sulle mura di una fortezza che affacciano su un deserto perennemente inanimato, ricerche di puntini nella sabbia lontana per trovare un essere vivente, e vani tentativi e attese di essere trasferito in un'altra sede. Una lenta discesa che non finisce mai, che ruberà Drogo di tutto, nemmeno i rapporti con i suoi cari e i familiari verrà risparmiato. Il deserto dei Tartari è l'incarnazione della quotidianità che dobbiamo sorbire ogni giorno, e che può portarci al deperimento fisico e psicologico, nell'attesa onirica di un qualcosa che potrebbe non arrivare mai nella nostra vita. Senza dubbio un'opera eccezionale, probabilmente dovrebbe essere letto da tutti nel corso della vita.
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Commenti
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Pensa che non ho letto il libro!!!