Dettagli Recensione
Luoghi gelosi..luoghi eterni
""Per sempre" è la collina del Rossarco". Sono queste le parole di Arturo Arcuri, primogenito di una famiglia che da decine di anni deve la sua ricchezza alle colline omonime calabresi: parole che vengono tramandate di generazione in generazione che non svaniscono a dispetto del tempo. "La collina del vento" è una collina speciale, oggetto di studi di una decina di archeologi; il romanzo ha infatti inizio proprio da qui, quando il veemente Alberto Arcuri durante una battuta di caccia fece la conoscenza di Paolo Orsi, un famoso ricercatore e studioso che insieme al proprio gruppo di ricerca mostrò l'intenzione di avviare allcuni scavi archeologici, convinto che la collina del Rossarco nascondesse più di un segreto, ossia l'antica città di Krimisa. Stiamo parlando degli anni '20 del '900, anni oscuri per l'Italia, gli anni della dittatura fascista, delle bacchettate sulle dita degli studenti nelle scuole. Dapprima Alberto, poi Arturo, poi Michelangelo...viviamo l'adolescenza di ciascuno di essi, ne seguiamo gli sviluppi, li vediamo crescere proprio mentre le pagine scorrono sotto ai nostri occhi. L'opera di Abate può in un certo senso essere definita come un romanzo di formazione: si passa dal primo bacio di Arturo alla nascita di Michelangelo in un crescere di emozioni e di eventi. Il lettore sembra sviluppare una coscienza diversa man mano che la storia va avanti: soprattutto un lettore maturo e adulto che già della vita ha sperimentato parecchio. Consigliato specialmente a coloro che amano i romanzi riguardanti storie coniugali e familiari.