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Alla fine di una giornata pesante
Il sole estivo spande gli ultimi bagliori scomparendo lentamente dietro l’orizzonte delle colline toscane. Sto tornando a casa. E’ stata una giornata pesante. Ho ricevuto tre telefonate di gente arrabbiata che ha pensato bene di usarmi come valvola di sfogo, nonostante non centrassi nulla. Ho passato il giorno intero a cercare di dissuadere i miei clienti dalla scelta di non comprare. A volte ci sono riuscito, altre no. Ma che fatica! Il crepuscolo e la stanchezza mi fanno cedere alla malinconia. Le mie radici, la mia terra, la mia città, Bari, dalla quale sono ormai lontano da anni. So già che stasera, sul mio comodino prenderà posto un libro, che me la farà respirare: Né qui ne altrove una notte a Bari, di Carofiglio. L’autore ha più o meno la mia stessa età, e ha frequentato i luoghi della mia adolescenza. Quando riprendo in mano quel libro, mi sembra di ripiombare in quegli anni. La fotografia, a volte nitida, altre sfocata della città è sorprendentemente veritiera. Dico sorprendentemente, perché nessuno che non abbia vissuto nella città, avrebbe mai creduto che fosse così bella. Persino il quartiere Libertà, dove ho vissuto per dieci anni, appare nitido, nelle sue meravigliose sfaccettature e contraddizioni. Sullo sfondo della città, si consumano le emozioni dei tre protagonisti. Si, le emozioni, perché il romanzo è un crogiolo di emozioni del passato che si fanno presente, e accompagneranno i personaggi anche nel futuro. Esilaranti ricordi di esperienze adolescenziali, si alternano a nostalgiche considerazioni del tempo della giovinezza, quando tutto è possibile, e ci si sente padroni del mondo. Poi ci pensa la vita a metterti al tuo posto. E non è detto che sia un brutto posto, solo che potrebbe non essere quello che si voleva. Ma soprattutto “Né qui né altrove una notte a Bari” è un romanzo sulle radici. Quelle solide radici che ti hanno intriso della linfa che dà sapore alla tua personalità. Le radici che sono l’odore e il sapore della focaccia, insospettabile protagonista dell’epilogo del romanzo. Quelle radici che si sono allungate e piantate nella propria terra, quando ragazzino, si nutrivano dei tuoi sogni e delle tue speranze di salvare il mondo. Quelle radici che scopri di avere quando la lontananza le scopre nude all’aria, disorientate di non trovare più nutrimento. Scusate, è stata una giornata pesante.
Grazie Carofiglio.
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Commenti
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Bravissimo!
Pia
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Complimenti la tua rece è toccante e molto sentita. Sono i sentimenti che mi rendo conto questo scrittore suscita anche in me.
Buone letture
Mariangela