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Il confine
Una notizia di cronaca nera spinge il protagonista ad intraprendere un viaggio a ritroso nel tempo per focalizzare il punto cruciale in cui tutto si è compiuto, a volte ci si trova ad un bivio senza sapere come e perché. Vi è la necessità di un fermoimmagine della scelta decisiva, tra saltare o fermarsi appena prima della caduta libera, tra successo e fallimento. Enrico adolescente ed Enrico adulto si incontrano e scontrano tra queste pagine, si confidano, si accusano, si perdonano. Riscoprire luoghi, persone e sentimenti abbandonati lungo la strada per timore, vergogna e forse anche perché nell’ordine naturale delle cose, darà al protagonista riscontri positivi?
A far da sfondo a questo duello c’è una Bari variopinta, con tutte le sue bellezze e i suoi guai, la Bari rossa e quella nera, la Bari della malavita e la “Bari bene”. La vita di Enrico è simile a quella di tanti adolescenti, l’inquietudine, la scuola, i compagni bravi e quelli disgraziati, l’innamoramento nei confronti di modelli da seguire, le amicizie vere e quelle fasulle, la famiglia tanto irritante quanto fondamentale, elementi che, nella loro apparente piccolezza, sono in realtà determinanti per il futuro. Il finale è trascurato, terminato il libro resta un senso di incompiuto ed il sospetto di non aver colto appieno il significato del narrato (mea culpa mea culpa mea maxima culpa).
Carofiglio ci regala lezioni di filosofia con rimandi letterari di vario genere, puntualmente spiegati e contestualizzati. Una prosa didattica, un contenuto interessante. In generale la lettura risulta scorrevole, non sempre entusiasmante ma neanche tediosa. La voce narrante è Enrico, ci sono capitoli nei quali egli chiede al lettore di vestire i suoi panni per vivere insieme il presente, in altri prende il comando e racconta il suo passato.
Concludendo, un libro che può far riflettere sul momento fondamentale della nostra vita, da dove tutto è cominciato o terminato.
“Tutta questa vita che poi finisce, una mattina o una sera, normali come le altre. Finisce, e ti ritrovi ad averla sempre scansata. Finisce con le scintille che si disperdono nell’aria, senza accendere un fuoco o senza lasciare traccia”
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Commenti
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@Emilio: io la contrario di te, sono attratta dal capire come mai tante persone scelgano un libro...mi cresce la curiosità. Amo approfondire il sentire diffuso delle persone.
Ciao, Pia.
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Non conosco il libro. L'autore vende tantissimo: forse proprio questo me l'ha reso meno interessante.