Dettagli Recensione
Una donna infelice
Con una trama veloce e scorrevole, il possente “Storia del nuovo cognome” di Elena Ferrante ci ripropone il secondo volume di una trilogia iniziata con "L'amica geniale", in un affresco intrigante, a tratti scabroso, Lila, personaggio femminile narrato, però, dall’io narrante Lenuccia. Nitide, precise e ben determinate descrizioni psicologiche dei personaggi, tratti facilmente intellegibili e resi tangibili da uno stile sobrio, mai volgare, prendono spunto dalla consegna dei diari di Lila a Lenuccia: qui vi si riportano le vicende dell’ingegnosa, scalognata e infelice ragazza che gliene capitano di tutti i colori! Le sue nozze precoci all’età di sedici anni, le infedeltà coniugali di entrambi i partners, le violenze ricevute e le rivalse, l’illusorietà di una ricchezza raggiunta col matrimonio e la successiva stringatezza, un figlio concepito con persona diversa da marito, nuovi rapporti sentimentali, tutte queste storie sono la realtà propria e immutabile delle cose, l’essenza e la sostanza dei diari in una storia che narra con delicata perfezione le gesta di Lila.
È, in definitiva, un'esposizione ordinata, originale, ottimamente strutturata ed avvincente, un potente ritorno alla letteratura, quella buona, che rimane nella storia e, soprattutto, nella mente del lettore.