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IL MALODORE
La forza trascinante di quest'opera scaturisce innanzi tutto dall’intensità dei personaggi, permeati di storia e di sentimenti primordiali. Lila e Lenù, la strega cattiva e la brava ragazza: la narrazione smaschera fin dall’inizio questi due stereotipi, per confrontare la superficialità delle etichette con la complessità interiore. Lila e Lenù possono essere anche le due facce della stessa medaglia ovvero i poli opposti di una stessa persona, ma il gioco degli opposti interiori si rivela anch’esso complicato: è la buona Lenu che odia la madre e vuole fuggire a ogni costo dal quartiere, mentre è Lila, la "rompicazzi", che continua ostinatamente ad amare le radici e la famiglia.
La storia delle due amiche si snoda all’insegna dell’ambivalenza, tra affetto e competizione; complicità e incomprensione. In questo secondo romanzo della trilogia gli ultimi anni della loro adolescenza maturano a velocità vertiginosa nello stesso minuscolo rione napoletano dell’infanzia: un microcosmo governato da leggi arcaiche, semplici nella loro crudeltà. Intorno a loro, ritroviamo all’inizio lo stesso coro di personaggi indimenticabili, forgiati dalla storia delle loro famiglie e del loro quartiere, in lotta tra di loro e contro la miseria; ma in seguito Lenù varca i confini del rione per scoprire parte degli infiniti mondi della nostra Italia recente, la loro lenta evoluzione, le loro brutture, i loro passaggi nascosti.
La scelta lessicale è curata e insolita come nelle altre opere della stessa autrice; in particolare ho notato un sostantivo che ricorre spesso: il “malodore” che insegue i personaggi e le tappe delle loro storie. Il malodore del rione torna nella vita di Lila quando ripudia il cognome nuovo impostole dal matrimonio: la ricca signora Cerullo, appendice inglobata nell’identità del marito, vive in un appartamento con tutti gli agi; Lila Cerullo, espulsa dal ruolo di moglie, torna nella stessa sporcizia vissuta nell’infanzia. Il malodore, marchio della povertà e del dolore, è un incubo destinato a tornare.
Nessuno sa chi sia Elena Ferrante, ma investigare è inutile: la forza delle sue parole scritte rende superflua qualsiasi altra rivelazione.
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Commenti
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io mi sono bloccata e non trovo mai la spinta per leggere l'ultimo della trilogia.....
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Perche' se uno si nasconde ci sara' ben un motivo , no ? E allora sapere chi e' diventerebbe ancora piu' appetitoso :-)
Il successivo a me non aveva entusiasmato, aspetto il tuo commento !