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Qualcuno ha rubato le mie ali
Il romanzo di Emanuele Fantozzi ha un'ambientazione inusuale e lontana dai nostri schemi.
Siamo in Irlanda del Nord, una terra funestata da una guerra lunga e dolorosa, fatta di soprusi, odi e rancori senza fine. Appare chiaro che l'autore ha approfondito i temi che tratta, dando una buona visione d'insieme della questione irlandese e facendoci sentire fortemente la tensione palpabile tra i protagonisti della vicenda. Su questi scenari si muovono i due personaggi principali, due ragazzini, uno Irlandese, l'altro Italiano, ed il romanzo li accompagna attraverso la loro vita, mostrandoci la formazione di ognuno di loro ed ancora un rapporto di amicizia che nasce e che diventa sempre più profondo e vero. Il libro trasporta il lettore fino allo sconcertante finale che scopriamo nell'ultima pagina.
Personalmente ho letto con piacere questo libro che sa raccontare di una terra difficile e di un'amicizia vera, ma lungo la narrazione ho, personalmente percepito una sorta di ingenuità nel racconto, a volte drammatico ed accattivante, altre didascalico. Qualche brano da la sensazione di somigliare molto ad una sceneggiatura cinematografica, che però ho sentito stridere con le atmosfere più sofferte di atri brani della storia.
Insomma, aspetto Fantozzi con entusiasmo alla sua prossima prova, spero maggiormente autoriale e matura.
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