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Unni mi porti, duci amuri, unni ?
Sono gli anni Venti in Sicilia, in provincia di Siracusa un piccolo paese si affaccia sul porto di Augusta, dai balconi fioriti dei palazzi il mare si fonde col cielo, prima che le ciminiere della raffineria ne distorcano il panorama.
Vincenzina che profuma di arance e gelsomino nelle sue ventidue primavere, i capelli lunghi e ondulati raccolti in un rigido chignon, la figura slanciata e le labbra carnose. Bella da morire e nemmeno lo sa, lei che tanto e' intenta a chinare il capo ed obbedire, stretta nella morsa dei sensi di colpa. Vincenzina la sposa, la sposa promessa che ricama rose infinite affacciata alla finestra, pietrificata in quell'attesa d' agonia.
Lola si azzarda ad alzare la voce, ad implorare di smetterla. Lola non ne puo' piu' di quella maledetta violenza, sparisce - la chiamano - dov'e'. Eccola che torna, prostituta tra le altre in un festino di grand'uomini, torna con le labbra rosse, un vestito scollato, calze di seta con la riga dietro. Canta e si spoglia, nessuno vede gli occhi che annaspano tra lacrime madide di disprezzo, di impotenza, che tu sia maledetto.
Filippo ama in silenzio e rispetta le regole, gli occhi incollati a una finestra, l'unico abbraccio fonde per sempre la vergine e la felicita', amore mio le ripete. Amore mio.
La vecchia Niluzza prepara gelo di zibibbo con cannella e granella di mandorle, corre zoppicando verso il medico, le parole di silenzio, lui capisce, la rassicura. V'arringraziu, mormora lei. Suona campanellini d'argento e recita Ave Maria per quella sua bimba così bella, così buona.
Commossa ed emozionata, sfoglio pagine su pagine e aspetto quel giorno che vorrei non arrivasse mai. Il giorno in cui la sposa piu' bella sfilera' per il paese nel suo abito immacolato. Sento assalirmi l'angoscia come se Vincenzina fosse una giovane strega innocente, la veste lacera che copre il corpo smilzo mentre il carro la conduce al rogo.
Il vestito si tinge, erano fiori di campo portati sul suo letto : margherite bianche e gialle, campanule,bocche di leone, fresie, fili di menta. Un mazzolino di speranza.
"Amuri ca mi teni e tò cumanni, unni mi porti, duci amuri, unni ?"
( Amore che mi tieni ai tuoi comandi, dove mi porti, dolce amore, dove ?)
Non ricordavo il tempo di leggere una narrativa con tanto trasporto, d'ambientazione splendida e tangibile, i personaggi principali indimenticabili tanto quanto i secondari, un romanzo di gran bellezza, grazie al cielo mi e' capitato. Buona lettura.
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Commenti
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Mi e' entrato nel cuore, l'ho avuto attaccato alle dita tutto il weekend e mi vengono i brividi ( nel bene e nel male) pure a rileggere quello che ho scritto io, figurati ! Quanto ho pianto...
Bello bello bello.
lo sai che non conosco questa autrice italiana????
@ Annamaria, fai un fischio se lo leggi, non vorrei perdere il tuo commento. Son curiosa di sapere se e' bello veramente o se l'ho letto in un momento in cui ero particolarmente predisposta. Mi si sono fissati i personaggi in testa in una maniera...questo e ' amore.
@Silvia e Robbie anche io non l'avevo mai letta, mi aveva ammaliato la copertina. Io non capisco come questo libro non abbia la fama che merita, molto piu' bello di tanti Strega o Campiello vincitori.
Merita piu' attenzione ! :-)
CUB si sempri duci e amurusa quannu scrivi...
Spero ti piaccia , se lo leggerai.
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