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Marina bellezza
 
Marina bellezza 2014-05-27 14:55:20 aislinoreilly
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
aislinoreilly Opinione inserita da aislinoreilly    27 Mag, 2014
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Insomma...

Premetto che vado sempre molto cauta sugli scrittori contemporanei ma non sempre ci sono rimasta così male. Piccola parentesi biografica: l'autrice è la giovane Silvia Avallone, nata l'11 aprile 1984 a Biella, costei si è laureata a Bologna in filosofia e si è specializzata in lettere. Nel 2007 ha vinto il premio Alfonso Gatto nella sezione giovani con la raccolta di poesie "Il libro dei vent'anni" e ha scritto, successivamente, per Il Corriere della Sera e per Vanity Fair. Pare che "Acciaio", il suo primo romanzo, abbia vinto quasi tutto quello che c'era da vincere e con una premessa del genere, mi sarei aspettata un "Marina Bellezza" più interessante.
Invece, già molto prima della metà, lo avrei gettato dalla finestra. Vi starete chiedendo perché mai un libro mi dovrebbe fare imbestialire a questa maniera. Ve lo spiegherò a breve, ma prima un po' di trama:
Siamo nel Biellese, per la precisione in Valle Cervo, in un periodo che va dall'estate 2012 alla primavera 2013. I due protagonisti quasi assoluti sono Andrea Caucino (figlio dell'ex sindaco di Biella) e Marina Bellezza (con madre alcolista e padre che gioca d'azzardo), ogni tanto appare Elsa Buratti [possiamo definirla coprotagonista], ex compagna di scuola di Andrea e follemente innamorata di quest'ultimo da una vita. Andrea ha un fratello, Ermanno. Tra di loro c'è sempre stato un rapporto di amore/odio, scatenato dalla spudorata preferenza dei genitori per il figlio maggiore (Ermanno), il più disciplinato e intelligente dei due. Durante il romanzo apprenderemo che è professore in una Università americana e vive a Tucson.
Andrea e Marina sono legati da una forte storia d'amore che sarà tutto un tira e molla per buona parte del romanzo. Intanto Andrea sogna di diventare margaro come suo nonno e di rilevare una vecchia cascina sulle Alpi biellesi per dedicarsi all'allevamento e alla produzione di formaggi. Marina invece, sogna una carriera come cantante internazionale per riscattarsi da una vita di sofferenze familiari. Questo è il quadro complessivo del romanzo e ora ci terrei a giustificare le mie due stelline.
I personaggi:
Marina Bellezza mi risulta odiosa, dipinta come la strafiga di questa Terra, è il personaggio supercostruito per eccellenza. Tragedia familiare strappalacrime: un padre che la tratta da cani chiamandola solo quando ha bisogno, con lei che lo adora come un Dio dopotutto che ha sempre cornificato la su' mamma portandola all'alcolismo. Quest'ultima è la tipica figura della donna debole che si sfonda il fegato di alcool, si devasta anima e corpo e, ovviamente, la figliola la tratta da zerbino per quasi tutto il tempo. Oltretutto, è l'arroganza fatta persona, infantile e subdola ma allo stesso tempo Miss Mondo con una voce da sirena che abbaglia anche chi non ci vede. Assetata di successo, venderebbe anche il suo nonno per fare carriera e, ovviamente, ogni volta che appare è vestita come una prostituta appena uscita da una bettola. Non riesco bene a capire se questo personaggio è nato così come stereotipo oppure se l'autrice ha scelto di sua spontanea volontà di crearlo con queste caratteristiche. Il narratore esterno mi ha lasciato presagire, in alcuni nìmomenti, che Marina fosse un po' troppo "lodata" anche nei suoi difetti, quindi non so come interpretarla.
Ma non è tanto il personaggio in sé che mi ha turbato il sistema nervoso. Più che altro è il fatto che ogni volta che appare lei e si parla di lei, la nostra Silvia, ci ricorda con premura tutte le sue qualità e i suoi difetti sopra citati. Dico io, ma quando ce l'hai descritta una volta, non bastava?! Ragazzi, giuro che all'ennesima descrizione di quanto fosse figa e brava, stavo per mangiarmi le pagine del libro. Ma basta, cazzo! Una roba intollerabile.
Cambiamo personaggio: Andrea Caucino. Anche lui personaggio fatto ad hoc: famiglia riccona, fratello intelligentone e prediletto da tutti, lui il reietto disgraziato che odia il mondo e odia la sua famiglia. Non finisce manco l'università, in compenso dimostra al mondo di essere un duro stabilendosi nel mezzo al niente e mettendo su un'azienda agricola. Very impressive.
Inutile dire che lui muore dietro a Marina che puntualmente lo tratta come l'ultimo degli stronzi con il risultato che alla fine riesce pure a farsi sposare.
C'è da dire che, al di là dei personaggi che non mi sono rimasti troppo simpatici (mancanza mia molto probabilmente), sono apprezzabili le tematiche affrontate dall' autrice, se pur in secondo piano rispetto alla storia d'amore tra i due protagonisti. Questo romanzo tratta appunto del rapporto padri-figli (in due diverse situazioni contrapposte, quella di Andrea che odia il padre e quella di Marina che lo adora) ma soprattutto della crisi economica che stringe l'Italia in una morsa da almeno tre anni. Sono rappresentati due ragazzi che tentano di tutto pur di farsi una vita e una famiglia, se non altro, l'unico filo che lega tutto il romanzo dall'inizio alla fine.
A proposito di fine. Io la eleggo a peggior parte del libro perché condotta male, ti piomba addosso dal nulla e ti lascia col libro aperto in mano e una domanda fissa in testa: "Perché?!"
Non voglio dire molto sulla trama degli ultimi capitoli, dico solo che poco prima Andrea e Marina erano in America ed un capitolo dopo, senza troppe spiegazioni, Marina prende e se ne va, di nuovo. La cosa che mi ha lasciato turbata è stata proprio la maniera in cui siamo arrivati all'epilogo. Ok che Marina è lunatica e pure stronza (concedetemelo), ma senza avvertirmi ne darmi troppe spiegazioni non puoi farmela ripartire all'inseguimento del successo dopo un capitolo infinito sulla sua maturazione interiore. No dai. Mi stai a dire che finalmente si è resa conto che la sua vita è tra le montagne con il suo amato Andrea e alla fine questa mi ritorna alle frivolezze della notorietà senza quasi un perché?! Andrea poi? Che fine ha fatto? Manco una parentesina per dirci che diamine stia facendo mentre lei se la dà a gambe. Via, ci son rimasta male davvero, non me l'aspettavo.
Complessivamente sono queste le ragioni per cui non ho trovato il libro all'altezza delle mie aspettative.
Io non lo consiglio sinceramente, non lo trovo necessario da leggere e nemmeno troppo piacevole. In alcuni punti scorre proprio poco ed è ridondante per quanto riguarda questa necessità continua di rimarcare i caratteri dei due protagonisti. Uno arriva al punto di stufarsi proprio, troppo noioso.
Per qualsiasi critica o commento, chiunque è libero di esprimersi liberamente perché a me potrebbe essermi sfuggito qualcosa oppure potrei essermi semplicemente sbagliata a giudicarlo così pessimo. :)
Alla prossima.

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Commenti

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Ciao scrivi bene e bene hai motivato il fatto di non aver apprezzato in pieno il libro... Ma ti chiedo, a costo di tirarmi addosso le tue ire (spero di no)... Era proprio indispensabile inserire in una bella recensione vari epiteti volgarotti? Penso che se ne possa fare anche a meno...... Se credi, tienilo presente per il prossimo commento che inserirai..... Ciao!
Hai ragione pienamente e sapevo che qualcuno me lo avrebbe fatto notare ma questa è l'unica recensione che ho scritto in preda allo sdegno più totale e mi ci sono scappati. Nel caso in cui riceva anche solo un'altro commento come il tuo, giuro che mi "censurerò"!
:)
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