Dettagli Recensione
Drazen, Dirk e Romeo
Marco Magini è un giovane autore che ha deciso di cimentarsi su un tema arduo: la guerra.
La guerra di cui racconta nel suo “Come fossi solo” è quella che ha insanguinato la Jugoslavia negli anni novanta.
Magini apre il sipario sull'eccidio di Srebrenica e su certi retroscena realmente accaduti e documentati; per fare ciò utilizza tre uomini, in rappresentanza di altrettanti punti vista.
Si alternano le voci di un soldato serbo, di un militare delle forze Onu e di un giudice membro del collegio del tribunale internazionale contro i crimini di guerra.
Magini ci fa osservare la guerra da tre angolazioni diverse, ci pone in mezzo al conflitto, in mezzo al dolore più estremo e alla morte.
E' un romanzo che va oltre alla narrativa, diviene diario e documento, diviene strumento di riflessione e di indagine psicologica, diviene analisi degli istinti umani, dei sentimenti, dell'influenza del caso o del destino.
Le immagini sono nette e crude, la ricostruzione dei luoghi e degli eventi è imbevuta di realismo e non può non gelare l'animo del lettore; una durezza di clima su cui la penna dell'autore non specula ma delinea con una manciata di tratti decisi.
L'impianto contenutistico è interessante, i volti dei protagonisti si susseguono mentre si raccontano, mentre ripercorrono le azioni compiute senza celarsi dietro maschere e giustificazioni.
La guerra rappresentata è un grande baratro, un vuoto che non prevede vincitori, un terreno su cui si fondono bene e male, un teatro di vita in cui molti eventi hanno una doppia faccia.
Solida la caratterizzazione degli uomini qua ritratti, fotografati durante momenti di azione e nel silenzio e nella segretezza del loro cuore; umanità e crudeltà si fronteggiano e si sfiorano, così come odio e tenerezza, come lucidità e ottenebramento.
Magini ha scritto una pagina di storia amara e dolorosa senza indulgere in sentimentalismi, anzi il suo linguaggio potrebbe essere percepito come freddo e ruvido; tuttavia ha la capacità di far percepire non solo gli orrori di una guerra ma anche i dilemmi e l'annientamento umano.
La guerra è sangue, ma anche solitudine.
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Commenti
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Guarda che quando hai finito il giro voglio il nome del tuo vincitore.
molti i giovani tra cui Magini, la cui espressività possiede già un buon grado di maturità.
La cover scelta è particolarissima, mi ha colpito e costretto a riflettere.
Mi auguro che qualcun altro lo legga e ci racconti le sue impressioni
Ho scelto questo libro senza esitazioni visto che avevo già letto "la Figlia" di Clara Uson (http://www.qlibri.it/narrativa-straniera/romanzi/la-figlia/), libro che consiglio a chiunque voglia approfondire quanto successo nella ex-Jugoslavia.
"Come fossi solo" si concentra quasi esclusivamente su quanto accaduto a Srebrenica nel luglio '95. Magini ha costruito una storia dalla quale è difficile staccarsi, con uno stile crudo e diretto che, specialmente nella parte finale del libro, ti travolge e ti lascia senza fiato: ti immedesimi nei protagonisti, siano vittime o carnefici, ed è obiettivamente difficile trattenere le lacrime.
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