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Che la festa cominci
 
Che la festa cominci 2014-05-23 08:35:46 diogneto
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
diogneto Opinione inserita da diogneto    23 Mag, 2014
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un batter d'occhio

Due storie lontane anni luce si ritrovano a vivere una della feste più “folli” della storia di Roma.

Da una parte un satanista fallito che vuole portare a compimento un sacrificio umano per assurgere al ruolo di leader del movimento satanico nazionale; dall’altra uno scrittore sull’orlo del fallimento che non trova più stimoli e vive sull’onda, lunga, del suo grande successo in attesa di essere rimpiazzato dalla sua stessa casa editrice…. intorno confusione, ricerca di visibilità, esasperazione e fuga dalla normalità, piatto, ahimè, sempre più indigesto per “l’uomo” contemporaneo.

Questo è il tema centrale di “Che la festa cominci” romanzo dello scrittore italiano Niccolò Ammaniti, pubblicato da Einaudi nel 2009.

Il libro tocca talmente tanti temi e in una maniera così “spassosa” e divertente che ti ritrovi a sorridere anche di aspetti per i quali, versare due lacrime di commiserazione, non sarebbe poi una cosa difficile! Il dramma è che, nella fantasia, si trovano tracce di una realtà dilagante in Italia che affonda le sue radici nella perdita di senso e di consapevolezza dell’essere adulto nella continua ricerca del “piacere” in tutte le sue forme e sostanze e nell’allontanarsi da ogni forma di responsabilità come se il “memento mori” non fosse un monito per costruire ma per “divertirsi e godersela”.

Naturale che queste siano opinioni che io, e la mia storia, estrapoliamo dal libro che rimane, comunque, un capolavoro da leggere in un batter d’occhio! Il problema è nel chiudere l’occhio di fronte al dramma che ci viene sub-presentato, diventando colpevoli di omissione. Ma questa è la giostra sulla quale siamo saliti e, alla velocità alla quale viaggia, non c’è quasi permesso di riflettere sulle domande profonde lasciandoci il gusto della superficie delle cose in modo da non cogliere il problema nella sua essenza ma solo nella forma.

Se non capite l’ultimo pensiero fatevene una ragione, ho provato a scrivere di getto, non ho voglia di rileggerlo e il bimbo piange!

Buona lettura!

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Bruno
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